Nella città dell'amore va in scena lo scontro politico, sullo sfondo del congresso della famiglia, tra le due anime del governo, Lega e M5s, una pro, l'altra contro la kermesse di Verona. Il leader indiscusso dell'evento, il più atteso, è il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che va incontro al suo alleato - «la 194 non si tocca» - ma che si smarca nuovamente e attacca col sorriso Luigi Di Maio che intanto a Roma ha organizzato un appuntamento che ha il sapore di una contro manifestazione: «A qualche collega distratto di governo che pensa che qui dentro si guardi indietro dico che qui si prepara il futuro e se questo significa essere sfigato allora sono orgoglioso di essere sfigato».

 

Il vicepremier Salvini arrivando al Congresso delle famiglie riferendosi alla legge sull'aborto ha detto: «Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione. Leggevo oggi La fattoria degli animali di Orwell perchè stiamo vivendo oggi il pensiero unico, lo psicoreato, il ministero della verità, la neolingua. Oggi parlare di mamme e papà sarebbe uno psicoreato», ha detto. «Secondo me c'è un business organizzato dei manifestanti perchè sono sempre gli stessi - ha detto ancora Salvini intervenendo al Congresso -. Le femministe parlano di diritti delle donne e fanno finta di non vedere quale è il primo reale pericolo per le donne che non è il Congresso ma è l'estremismo islamico per cui la donna vale meno che zero, ed è perpetrato da chi vuole venire qui in Italia"». E poi: «Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell'utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde».

 

«A Verona ci sono dei fanatici. Qui si guarda al futuro», ha detto il vicepremier Luigi Di Maio parlando da Cinecittà. «A Verona c'è uno stile medievale. Qui si sta guardando al futuro», ha detto ancora Di Maio spiegando che «non c'è contrapposizione tra tipi di famiglie. Tutti abbiamo a cuore l'aiuto alle famiglie e a i giovani».