Il legale e la sua giovane assistita sono accusati di aver cercato di ricattare l'attaccante accusandolo di abusi sessuali, poi smentiti. Il calciatore adesso vuole un risarcimento da 150mila euro
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L'idea era quella di fare un trappolone a Balotelli. Ciò emergerebbe da alcune intercettazioni telefoniche, adesso agli atti di un’inchiesta in cui l’attaccante bresciano è parte offesa. La richiesta «mediante minaccia» di 100 mila euro al calciatore Mario Balotelli in cambio del suo silenzio, per non dare in pasto ai giornali la notizia della presunta (poi smentita) violenza sessuale a ragazza vicentina all'epoca 17enne, l’avvocato trevigiano Roberto Imparato aveva già in programma di comprarsi un’auto di lusso. Anzi due: «Una Ferrari gialla e una blu» stando a una telefonata intercettata. A riportarlo è l'edizione online di Repubblica
Il 66enne legale di Asolo, a processo a Vicenza per tentata estorsione in concorso, era convinto - si leggge ancora su Repubblica- di riuscire a realizzare quel «trappolone» all'ex centravanti, tra le altre, di Inter, Milan, Liverpool, Nizza e della Nazionale, e oggi in forza alla squadra turca dell’Adana Demirspor.
Tutto ciòemergerebbe dal contenuto di cellulari, hard disk e registratore sequestrati nel mese di genanio del 2018 e dalle intercettazioni che sono state svolte durante due anni di indagini. Alcune delle chat e degli audio sono approdati ieri in aula, quando sul banco dei testimoni è stato chiamato il brigadiere dell'Arma (ora in pensione) Fabrizio Cannata che aveva svolto accertamenti su delega della Procura.
Le intercettazioni
«L’avvocato mi ha detto che devo dirgli (a Balotelli, ndr) che ho un trauma, che non dormo e che non vado a scuola... Devo dire ‘ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa, almeno. Così lo becco in pieno». Questa la trascrizione di una telefonata tra la 17enne e un'amica. Allora la giovane, che oggi ha 21 anni, aveva anche rivelato che il legale trevigiano le aveva spiegato di registrare la conversazione con Super Mario. Perché quello sarebbe stato l’intento. «Domani dobbiamo fare un trappolone al cellulare per registrarlo» le parole di Imparato.
Sempre a settembre 2017, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano online - conversando con una collega, dopo la fine della telefonata della giovane cliente del calciatore, si dimostra entusiasta. «Appena finito: Imparato 1 - Balotelli 0. Registrato per 20 minuti. Voglio una Ferrari gialla... e una blu». E si lascia sfuggire una frase che getta un’ombra su tutto: «Abbiamo fatto cento prove. La ragazza è un’attrice nata». Quindi l’intera telefonata, la voce rotta dal pianto, le pause... sarebbe stata soltanto una recita. «Alla fine — chiosa — Balotelli fa pena».
Balotelli chiede i danni
Il trevigiano non è però mai arrivato ad incassare i soldi, e adesso si trova anche sul banco degli imputati. A difenderlo c’è il collega Ernesto De Toni. I fatti contestati in concorso con la ragazza, erano avvenuti tra ottobre 2017 e gennaio 2018. Allora, stando alle contestazioni, Imparato prese contatti con il giornalista Alfonso Signorini per «offrirgli in vendita» la notizia, con tanto di telefonata-trappola registrata tra la ragazza, che si era spacciata per maggiorenne, e l’allora attaccante del Brescia. Chiamata che sarebbe stata anche l’arma del ricatto a Balotelli.
Adesso il calciatore vuole un risarcimento. Balotelli si è infatti costituito parte civile con gli avvocati Enrico Baccaro e Vittorio Rigo con la richiesta di 150mila euro di danni. Nei confronti dell'attaccante in tribunale a Brescia, ad agosto scorso, era caduta l’accusa di violenza sessuale: nessuno stupro verso la vicentina conosciuta a Nizza, nell’estate del 2017, quando lui giocava nella cittadina francese.