Coinvolta in una conversazione fake sulla crisi migratoria, il conflitto in Ucraina e i rapporti con il presidente francese Macron. La nota del Governo: «L'ufficio del Consigliere diplomatico si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore»
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La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, è stata vittima di uno scherzo telefonico da parte di due comici russi che si sono spacciati, attraverso l'ufficio diplomatico di Palazzo Chigi, come presidente dell'Unione Africana. La conversazione, confermata dallo stesso ufficio, è avvenuta il 18 settembre nel contesto di una serie di incontri fra la presidente e i leader africani a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, tra il 19 e il 21 settembre. La registrazione del dialogo è stata pubblicata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall'agenzia russa Ria Novosti.
I due comici, conosciuti come Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), sono considerati vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino e hanno coinvolto la premier in una conversazione sulla politica estera, apparentemente in un tentativo di spingerla a dire frasi scomode sulla crisi migratoria, sui rapporti con il presidente francese Emmanuel Macron e sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, Meloni ha ribadito le posizioni assunte dal governo italiano nei toni consueti di cortesia formale che si tengono in interlocuzioni del genere, confermando il sostegno all'Ucraina e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale.
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«C'è molta stanchezza da tutte le parti» sul conflitto in Ucraina e «si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita», ha affermato Giorgia Meloni durante la telefonata. «Il problema è trovare una via d'uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo.»
«La controffensiva dell'Ucraina non sta andando come ci si aspettava», afferma ancora Meloni, «e non ha cambiato il destino del conflitto. Quindi tutti capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione». Gli ucraini comunque, aggiunge, «stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli».
Sull'arrivo degli immigrati sulle coste italiane, la premier ha dichiarato: «L'Europa ha pensato per un sacco di tempo che poteva risolvere il problema limitandolo all'Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La dimensione di questo fenomeno è tale che coinvolge non solo la Ue, ma a mio parere anche l'Onu. Il problema è che gli altri non se ne curano e tutti concordano che l'Italia deve risolvere questo problema da sola.»
C'è poi un breve cenno alla Libia: «Potremmo discutere per ore cosa è successo in Libia. Forse oggi qualcuno capisce che la situazione del dopo non è stata così buona, non è stata migliore», afferma la premier.
«L'Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell'Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni», ha dichiarato in nota Palazzo Chigi.