Dopo mille anni di storia e tradizione Casa Savoia compie un passo decisivo, salutando definitivamente la Legge Salica e ammettendo nella successione diretta “al trono” anche le donne.

 

La notizia è stata anticipata da  Vittorio Emanuele di Savoia e il figlio Emanuele Filiberto al Corriere.

«Addio legge Salica. Oggi sarà comunicato per scritto alle sorelle dopo una telefonata in serata, alla Consulta dei senatori del regno e agli Ordini dinastici, un cambio delle regole di successione che era tempo di aggiornare».

Casa Savoia, Vittoria a capo del casato

Una decisione epocale, quella di Vittorio Emanuele di Savoia e del figlio Emanuele Filiberto che hanno deciso di designare come capo del casato – e quindi potenziale erede al trono – Vittoria, 16 anni, primogenita tra le due figlie del principe.

 

«La prima cosa che mi ha chiesto è stata ‘papà, dovrò studiare di più?’ – ha raccontato Emanuele Filiberto -. Le ho detto che l’aiuterò. Anche se sogna l’arte, la moda, mentre la piccola Luisa vuole fare la Nunziatella, l’Accademia militare: ha una passione per Esercito, Polizia, Nuclei speciali».

È la prima volta infatti in mille anni di storia che Casa Savoia concede a una donna la possibilità di diventare erede al trono: «In realtà Clotilde ed io potremmo ancora avere un maschio - ha spiegato Emanuele Filiberto -. Ma di certo era anacronistico, in una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne». La sua prima uscita ufficiale nel nuovo ruolo sarà il prossimo 14 marzo ad Altacomba: «Per lei la priorità deve restare lo studio. Meno male che c’è Clotilde che è severa nel gestire orari delle uscite con gli amici, e tempo con il telefonino!», ha aggiunto Emanuele Filiberto.

«Vittoria con la corona? Mai dire mai»

Quello della linea di successione è un problema di ben poco conto essendo l’Italia una Repubblica all’interno della quale la famiglia reale non ha alcun poter, ma un casato come quello dei Savoia ha comunque le sue regole e le sue tradizioni, che in quanto tali vanno rispettate.

 

«Mai dire mai - dice infatti il principe riguardo alla possibilità di vedere un giorno Vittoria con indosso la corona - e intanto si tratta di guidare verso il futuro un casato con mille anni di storia, gli ordini dinastici, le charities. Poi ci sono i rapporti con gli altri casati: mio padre comunicherà la svolta a case reali regnanti, e non».

 

«Il rapporto è stretto con re Felipe di Spagna - conclude il principe - l’erede Leonor e Sofia sono quasi coetanee di Vittoria e Luisa, e poi con Belgio, Svezia, Norvegia, Alberto di Monaco e i Windsor. Triste vedere ora qualcuno che vuole allontanarsi dalla famiglia Windsor: reale o no, una famiglia».