Il report fornito dalla Società Italiana di Medicina Ambientale che traccia le statistiche dal 2012 al 2024. Numeri importanti riguardano anche gli animali
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«Aumenta in modo drammatico il bilancio di vittime e feriti del Capodanno». Lo afferma in una nota la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che alla luce degli ultimi dati forniti dal dipartimento di sicurezza aggiorna oggi il conteggio della strage legata ai botti di fine anno. «Tra il 2012 e il 2024 si sono registrati in totale in Italia 7 morti e 3.494 feriti gravi a causa di petardi, fuochi d'artificio e proiettili vaganti utilizzati nella notte di Capodanno - analizza Sima - Ma non sono solo gli esseri umani a subire le conseguenze dei botti: si stima che nell'ultima notte dell'anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti»,
«C'è poi la questione ambientale, considerato che i botti di fine anno generano una impennata dell'inquinamento dell'aria: durante tutto l'anno i fuochi d'artificio sono responsabili di circa il 6% di Pm10 presente nelle città italiane - spiega Sima - ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge). Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene - afferma il presidente Sima, Alessandro Miani».
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«Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d'artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere»,
«Non bisogna poi dimenticare- conclude la nota- l'ingente quantità di rifiuti prodotta. La stima conservativa di Sima è che circa 60.000 involucri, pari a circa 3-6 tonnellate, di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame)».