La famiglia della piccola vive insieme ad altre cento persone in un ex hotel occupato, negli ultimi tempi teatro di litigi e risse. La mamma: «Ho ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto, mi hanno detto di avere mia figlia»
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Si indaga in ogni direzione, gli investigatori dei carabinieri non escludono nessuna pista, compresa quella di un eventuale rapimento per vendetta. Ma per ora sono risultate vane le ricerche della bambina peruviana Mia Kataleya Chicllo Alvarez, che i familiari chiamano Kata, la bambina di 5 anni scomparsa da Firenze sabato 10 giugno. Intorno alle 15 è stata vista l'ultima volta nel cortile dell'ex hotel Astor, uno stabile occupato di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli, nella zona nord della città, dove abita la famiglia insieme a circa cento persone, in gran parte romeni e peruviani. Il palazzo, che è stato setacciato più volte anche con i cani molecolari, nelle ultime settimane è stato al centro più volte di litigi e risse tra gli occupanti.
«Ho detto ai carabinieri chi può averla presa». Così ha risposto ai giornalisti Kathrina, la mamma di Kata. «Non si è mai allontanata da sola - ha aggiunto - Per me qualcuno me l'ha presa e portata via, l'ho detto ai carabinieri». Parlando con i cronisti, la madre ha detto anche: «Ho ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto, mi ha detto di avere mia figlia». Un'amica della bambina scomparsa, secondo quanto è stato riferito da una conoscente di Kathrina, avrebbe raccontato di aver visto degli sconosciuti, donne e uomini, prendere Kataleya, cambiarle abiti e portarla via. Le testimonianze sono al vaglio degli investigatori.
«Le indagini sono a 360 gradi. Non abbiamo nessun elemento al momento che ci fa propendere per una pista piuttosto che per un'altra. Tutte le ipotesi sono aperte, compresa quella del rapimento da parte di adulti o l'allontanamento», ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, facendo il punto dell'inchiesta con i giornalisti.
«Nello stabile sono state effettuate due perquisizioni, ma non ci sono tracce della bambina. La piccola sarebbe scomparsa attorno alle 15 e la madre è tornata dal lavoro verso le 15.15 non trovandola più», ha spiegato il generale Vitagliano. Ieri, dopo ore estenuanti di attesa e vane ricerche, la madre della bimba, Kathrina, ha avuto un lieve malore ed è stata soccorsa. «Più passa il tempo e più ho paura che qualcuno me l'abbia portata via, non so cosa pensare. Aiutatemi a ritrovarla», sono state le parole pronunciate più volte dalla giovane donna. A sostegno della madre, il Comune ha messo a disposizione una psicologa.
La piccola Kata, secondo il racconto della madre Caterina, era affidata a un adulto «che si è distratto un attimo e quando l'ha cercata non c'era più. È stata vista l'ultima volta intorno alle 15:15. Da allora sembra davvero sparita nel nulla», ha detto il generale Gabriele Vitagliano alle telecamere del programma di Rai 3 "Chi l'ha visto?". La madre per andare a lavorare aveva affidato la figlia allo zio: quando la donna è tornata nell'ex albergo occupato, Kata non c'era più in cortile a giocare con gli altri bambini.
«Stiamo, inoltre, passando al setaccio in queste ore - ha aggiunto il generale Vitagliano -, allargandoci sempre di più come raggio, le telecamere del quartiere che finora non hanno dato un esito. Ci auguriamo, allargando il raggio di quello che vediamo e che studiamo, di poter trovare qualcosa». Gli investigatori hanno sentito numerose persone per cercare di ricostruire cosa possa essere accaduto nell'ex hotel Astor, dove la convivenza tra gli inquilini è particolarmente difficile, tanto che Kathrina, come ha confessato un'amica della mamma di Kata, voleva «andare via da quell'inferno». Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche quella del rapimento per vendetta ma finora non risultano richieste di denaro.