VIDEO | La struttura di riabilitazione psicomotoria gestisce oltre 300 pazienti. Per Natale lanciata l’iniziativa “Terapia sospesa”, per donare cure a persone con disabilità provenienti da famiglie in difficoltà. I dettagli nella prossima puntata del format a cura di Saverio Caracciolo, in onda domani alle ore 21.00 su LaC tv
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Nel 1930 don Francesco Mottola, oggi Beato, fonda a Tropea la Famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore, definendoli "Certosini della strada" e, nel 1936, grazie ad un lascito di una zia della Serva di Dio Irma Scrugli, anch'ella oblata, apre la prima Casa della Carità, accogliendo molti poveri “nuju du mundu” come lui li ha sempre definiti.
La Casa della carità
Anche a Vibo Valentia con lo stesso spirito il beato don Mottola, negli anni ‘50, grazie alla questua delle "Certosine della strada" che chiedevano l'elemosina, apre una nuova Casa della Carità che all'inizio doveva ospitare poveri e anziani. Ma un giorno una delle certosine, trovandosi nelle campagne tra Filogaso e Maierato per chiedere qualcosa in dono per la Casa, venne accolta da una donna che, mostrandole la condizione di estrema povertà in cui viveva con la sua famiglia, la invitò a seguirla in una stalla dove le mostrò il figlio disabile, seduto in mezzo alle pietre e abbandonato a sé stesso, in quanto i genitori che lavoravano nei campi non potevano occuparsi di lui. La donna rimase molto turbata da quella disabilità vissuta, anche perchè una volta era una vergogna per le famiglie avere un disabile e si doveva nascondere, così decise di raccontare tutto al Beato don Mottola che lo prese come un segno, decidendo di commutare la Casa per l’accoglienza dei disabili. Così le oblate iniziarono a cercare altri bambini disabili e, nel 1956, i primi 13 bambini vennero accolti nella struttura.
Oggi, dopo 67 anni, la struttura è accreditata con il Sistema sanitario nazionale ed eroga terapie riabilitative per oltre 300 pazienti, soprattutto in età pediatrica, fornendo un aiuto concreto a tutte quelle famiglie che grazie all’opera della Fondazione Casa della Carità ricevono risposte e sollievo. Tutto questo e tanto altro nella nuova puntata di LaC Storie, il format curato da Saverio Caracciolo, in onda domani sera, 20 dicembre, alle ore 21 su LaC Tv.
Terapia sospesa
«Durante le riprese all'interno della struttura- racconta il videoreporter Caracciolo- mi sono spesso trovato nella sala d'attesa ad ascoltare le ansie e le difficoltà dei genitori che attendono la fine delle terapie dei loro figli, che cercano di darsi conforto e aiuto tra di loro. Difficile immaginare la sofferenza che in quelle stanze si può ascoltare, non soltanto per le varie difficoltà che incontrano quotidianamente a causa delle barriere architettoniche, ma soprattutto per quelle mentali. Da poco è partita una bellissima idea della Casa della Carità: la “Terapia sospesa”. Chi vuole può rinunciare ad un caffè ogni due giorni e regalare terapie a quelle famiglie che sono in difficoltà economiche e non possono sostenere le varie cure. Queste persone hanno bisogno di essere sostenute e aiutate ad inserirsi nella società, nel volontariato e anche nel mondo lavorativo. Basta poco per dare un sorriso a chi spesso non ce l'ha.
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