È un vulcano di energia ed entusiasmo lo stilista Claudio Greco che, ospite de LaCapitale Vis-à-Vis, si racconta emozionando ed emozionandosi in una puntata “esplosiva”, come la definisce il direttore Paola Bottero.

C’è il racconto del bambino nato e cresciuto al centro di Cosenza che a soli cinque anni intuisce la sua omosessualità, per poi passare a quella che sembra una drammatica battuta d’arresto a undici anni con un incidente che lo blocca sulla sedia a rotelle per diverso tempo, fino ad arrivare alla rinascita: contrariamente a tutti i pronostici, l’adolescente Greco si rialza dal suo stop forzato e prende a morsi la vita a ritmo di danza, musica e sport.

Sono già tre vite in pochi anni, ma Claudio Greco è così: un’artista a 360 gradi che ha cambiato pelle tante volte, ma sempre in nome dell’amore per l’arte e il bello.

Uno dei momenti salienti nel suo percorso avviene con la vittoria del concorso per fare il Turandot: nonostante sia alle prime esperienze come coreografo e senza alcuna esperienza nell’opera, Greco viene scelto ed è l’inizio della consacrazione artistica. Grazie a quell’esperienza, innamorandosi degli abiti del Turandot, scopre quella che poi diventerà la sua prima passione: la moda,

Un’artista poliedrico come Claudio Greco non si limita a fare lo stilista: crea con le mani, apre un negozio di moda, si appassiona del vintage, accosta materiali e generi per realizzare delle vere e proprie opere d’arte. Il tutto rimanendo sempre legatissimo alla sua terra, seppur viaggiando tra Milano, New York, Leningrado e persino il Giappone.

La sua vita sembra un film: Greco racconta dell’incontro con due giovani stilisti che vicino San Babila a Milano avevano appena aperto uno show-room di cui si innamora e in cui acquista parecchi abiti per il suo negozio di Cosenza. Piccolo particolare: i due talentuosi esordienti si chiamavano Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Sono però i complimenti di Giorgio Armani a commuoverlo: «Mi disse Re Giorgio: “sei un genio e io mi inginocchiai davanti a lui emozionato».

Spazio anche ai riconoscimenti, sia del passato ma anche per il futuro: come l’impegno per giugno 2023 di rappresentare l’Italia con le sue creazioni (tra cui uno un abito con i colori della bandiera italiana e una corona d’alloro e peperoncini sul capo, mostrato in anteprima nei giorni scorsi in Campidoglio) all’Expò Universale.

D’altra parte tutti gli abiti di Greco sono iconici, basti pensare alla performance (di cui parla nell’intervista), che ha regalato ai presenti al Communication Meeting di Tropea, organizzato a luglio da Via Condotti 21 e LaC Network.

Non solo luci e paillettes: nell’esperienza di Greco c’è anche qualche ombra che si vede in controluce nel suo raccontarsi a Paola Bottero.  L’arte è la sua àncora di salvezza, e «l’arte è per sempre».

La puntata è disponibile su LaC Play.