Elisabetta Federico, conosciuta da tutti come Lisa è una sorridente e vivace ragazza nata in Ucraina e abbandonata, assieme al fratello Bogdan in un orfanotrofio. Dopo la prima vita di Lisa, con la sua mamma biologica, comincia la sua seconda vita, in orfanotrofio. Un percorso lungo e travagliato quello di Margherita Eichberg e suo marito Maurizio Federico, lo stesso percorso che affrontano tante famiglie che decidono per un’adozione internazionale. Qui finisce la seconda vita di Lisa, perché nel 2009 i due fratellini vengono felicemente adottati da mamma Margherita e papà Maurizio. Nel 2009, a Roma, comincia la terza vita di Lisa. Nonostante le prime difficoltà nell’integrarsi, Lisa cresce felice e spensierata. È sempre sorridente, Lisa. Ha un’energia vulcanica, tipica degli adolescenti.

Una vita felice, normale fino alla metà di giugno del 2020. Lisa, dopo una caduta dal monopattino, torna a casa con un grande livido. Non era la prima volta ed è per questo motivo che l’evento desta dei sospetti, viene portata immediatamente all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove viene ricoverata

A raccontare la storia di Lisa, le sue tre vite, sono i genitori Margherita Eichberg e Maurizio Federico, durante la presentazione alla Camera dei deputati, del libro “Le tre vite di Lisa”. Sono intervenuti la psicoterapeuta Tiziana Ciaravolo, l’onorevole Stefania Ascari e il giornalista Fabrizio Peronaci.

«Il libro nasce dall’esigenza di far continuare a vivere Lisa, ma anche dall’idea di far conoscere quanto è accaduto, nostra figlia essendo rimasta vittima dell’ospedale dei buoni, come lo chiamo io, non ha diritto ad avere spazio», dice Margherita Eicheberg, la mamma di Lisa. «Le storie che vanno male non devono essere dimenticate, questo è umiliante, siamo noi a dovere tenerle vive».

Dalla storia di Lisa e dalla volontà dei genitori, nasce l’associazione L.I.S.A, acronimo di Lottiamo Insieme per la Sanità degli Adolescenti, che porta avanti una serie di iniziative, un aiuto concreto per tutte quelle famiglie che si sono trovate, o potrebbero trovarsi, in una situazione analoga. «L’associazione nasce con uno scopo ben preciso: che fatti come quelli accaduti a Lisa non si ripetano», dice Maurizio Federico, padre di Lisa «Vogliamo istituire la figura di un mediatore scientifico, come c’è già in molte parti d’Europa, qualcuno che faccia da ponte di comunicazione tra lo staff sanitario e le famiglie».

«Il caso di Lisa è emblematico, un caso che non avremmo mai voluto ascoltare», dice la psicoterapeuta Virginia Ciaravolo. «È importante che se ne parli, io stessa ho avuto il bisogno di condividere e di parlare di Lisa, perché è come parlare di noi stessi. Lisa potrebbe essere la figlia di chiunque». «Quello che è successo a Lisa non deve più succedere» dice l’onorevole Stefania Scari «Noi abbiamo il dovere, come istituzioni, di parlarne. La politica si deve attivare per dare risorse alla sanità. La presentazione alla Camera è importantissima, perché qui c’è la possibilità da parte del legislatore di intervenire, dopo aver studiato e capito, nel momento in cui ci siano dei vuoti normativi o delle negligenze, facendo in modo che ci siano leggi, formazione e risorse, soprattutto in ambito sanitario».

La storia di Lisa nella nuova puntata de LaCapitale Speciale va in onda sabato, alle ore 16, su LaC Tv, canale 11 del DTT, 411 TivùSat e 820 Sky. La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.