Ideata dal professore Emmanuele Emanuele e curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, è una delle prime mostre internazionali a porsi domande sul concetto esistenziale e tecnologico di Metaverso
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Siamo stati all’anteprima di una mostra rivoluzionaria: Ipotesi metaverso. Palazzo Cipolla a Roma, uno degli spazi espositivi più particolari nella Capitale, un palazzo di fine ottocento destinato a diventare una banca si è trasformato in un palcoscenico incredibile per una mostra – evento totalmente immersiva: spazi immaginari di 23 artisti (16 storici e 16 contemporanei) in dialogo tra loro in un logo che non ha tempo. Un viaggio multisensoriale tra linguaggi e visioni, tra virtuale e reale.
«Credo fortemente che gli artisti convivono con il mondo che cambia e lo influenzano L’arte prevarrà sul mondo che cambia, il metaverso ne è la testimonianza» - dichiara ai nostri microfoni il prof. Emmanuele Emanuele, presidente di Terzo Pilastro e ideatore della mostra. «L’arte produce meraviglia sempre e senza tempo, diventando uno strumento per abbattere le barriere sociali».
Una mostra che mette in primo piano la relazione positiva tra tecnologia e arte, non è un caso che l’arte è sempre sintomo di esplorazione ed innovazione.
«È una mostra coraggiosa e piena di senso etico» - dice Gabriele Simongini uno dei curatori della mostra- «Questa mostra non è un elogio incondizionatamente entusiasta al metaverso. Tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche a partire dall’invenzione della stampa sino al computer di Alan Turing, sono state rivoluzioni piene di pensiero e di contenuti per questo dobbiamo abituarci all’esistenza e la convivenza tra due dimensioni: fisica e digitale».
Una mostra che pone e si pone delle domande sul concetto esistenziale e tecnologico di metaverso. Possiamo vivere delle esperienze multisensoriali create dalla fantasia di artisti contemporanei, ad esempio la VR (realtà virtuale) e AR (realtà aumentata). Veri e propri mondi in cui ognuno di noi può incarnarsi in un personale alter ego (avatar).
«Grazie a questa mostra abbiamo la possibilità di vedere quali sono le ipotesi e le varie immagini che gli artisti hanno creato digitalmente, in alcuni casi anche attraverso la forma materica, di quello che per loro significa metaverso» - dice ai nostri microfoni Serena Tabacchi, curatrice della mostra. «Andare aldilà della realtà fisica e tangibile ed immergerci in una delle varie possibili realtà al di fuori di quella fisica».
Ed è proprio la coesistenza tra esperienze sensoriali e multimediali e l'arte del passato che dà grandezza a questa mostra. Opere apparentemente contrapposte e in contrasto che restano in un perfetto equilibrio grazie agli strumenti multimediali, stimolando la fantasia nei visitatori. Un modo tutto nuovo di percepire la tecnologia.
La Capitale Speciale andrà onda questa sera nella Mezz’ora da LaCapitale alle ore 20 su LaC Tv, canale 11 del DTT, 411 TivùSat e 820 di Sky.
La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.