La particolarità di questa mostra, unica nel suo genere, è proporre un vero e proprio viaggio passando tra 50 opere. Il racconto nella Mezz’ora da LaCapitale Eventi
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Nato in Olanda nel 1853, Vincent van Gogh è stato un’artista dalla innata sensibilità tanto da dipingere capolavori accompagnandoli da diverse lettere che indirizzava quasi sempre al fratello Theo.
«Siamo di fronte ad un’artista dalle capacità straordinarie. Van Gogh riesce ad immergersi nel mondo che rappresentava e farcelo vivere con intensità e amore, con passione, con un senso di verità grandissimo che si trasforma in arte» - racconta Maria Teresa Benedetti una delle curatrici della mostra a cui LaCapitale ha dedicato una puntata che è possibile rivedere su LaC Play. «I primi quadri sono molto piccoli e scuri, bisogna avere la pazienza di decifrare, ma anche da queste opere, quelle del primo periodo è riuscito a rappresentare se e la sua ansia ma anche la sua gioia di vivere nei colori».
La particolarità di questa mostra, unica nel suo genere, è proporre un vero e proprio viaggio passando tra 50 opere provenienti dal Museo Kröller Müller di Otterlo - che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e le testimonianze biografiche, tra cui le lettere che scriveva in particolare al fratello Theo.
Il percorso, oltre ad avere una parte interattiva di video proiezioni, ha un filo cronologico che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore ha vissuto. Comincia con il periodo olandese, per approdare a Parigi e poi ad Arles e St. Remy concludendosi con Auvers-Sur-Oise dove pose fine alla sua vita tormentata.
«L’intento è quello di spiegare l’artista attraverso le opere che permettono una lettura dell’artista a 360 gradi» - dice Francesca Villanti curatrice della mostraOgni opera è accompagnata dalla voce di Van Gogh è lui che ci spiega i suoi quadri e le sue intenzioni. Nel seminatore (quadro c he dipinge ad Arles) ci racconta dei colori che ha usato, spiega che i calzoni del seminatore sono dipinti di bianco, proprio per lasciar riposare gli occhi da tanto colore sulla tela. Non è soddisfatto dal risultato però e decide di ridipingerli come la blusa, cioè blu».
Un viaggio nella mente di un’artista triste e tormentato, incompreso dalla società del tempo. Un breve viaggio che culminerà con il suo suicidio a trentasette anni nei campi di Auvers con un colpo di pistola al petto.
Van Gogh è sempre riuscito a trasmettere i suoi sentimenti nella pittura per restando ancorato al suo realismo pittorico; un realismo che spesso rischia di essere simbolico nonostante la volontà del pittore, di restare saldo alla realtà. Una realtà nella quale ci sia una somma di valori umani che vengono interpretati e racchiusi nel suo lavoro.
Qualcuno ha definito Van Gogh un “suicida della società”, un artista distrutto dalla società: il fatto di essere stato escluso dalla vita e dalla società stessa lo ha reso talmente infelice che non è riuscito a reagire.
«Van Gogh è un’artista che si colloca in un luogo particolare» dice la Benedetti «una cosa altra che non ha confini: può essere tutto o niente».
La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.