La corsa al Parlamento europeo parte dall'Olanda di re Guglielmo Alessandro, primo paese dell’Unione al voto, dove dalla situazione al momento disegnata dagli exit poll resi noti, sono i laburisti del PvdA il primo partito. Infatti secondo i sondaggi diffusi dalla televisione pubblica olandese Nos a loro andrebbero 5 dei 26 seggi del Parlamento europeo che spettano ai Paesi Bassi (sei seggi secondo i sondaggi GeenPei).

I risultati

Un successo a sorpresa per i laburisti guidati da Frans Timmermans (18,1% dei voti), candidato di punta dei Socialisti e democratici S&D per succedere a Jean-Claude Juncker, in un voto, inutile dirlo, che ha rappresentato anche un referendum per il governo liberale del premier Mark Rutte, fedele alleato della cancelliera tedesca Angela Merkel e gran sostenitore del rigoroso rispetto dei vincoli Ue di bilancio. Al premier, che secondo le intenzioni di voto dovrebbe rimanere al secondo posto nei sondaggi, andrebbero quindi 4 seggi (15%), mentre chi era stato dato per favorito, Thierry Baudet, controverso leader del partito populista di destra Forum voor Democratie (Fvd), si deve accontentare di tre seggi (con l'11% dei voti).
Infine, secondo un secondo exit poll - quello del GeenPei, che utilizza il risultato ufficiale di 732 seggi su 9000 - il partito anti-immigrazione di Geert Wilders (Pvv) ed il Partito socialista (Sp) potrebbero non ottenere neppure un seggio al Parlamento europeo; tre seggi ai Verdi di sinistra del giovane Jesse Klaver.

Fra oggi e domenica si vota negli altri paesi

Anche nel Regno Unito si è votato ieri, ma gli exit poll non verranno diffusi prima di domenica sera. Oggi alle urne in Irlanda e Repubblica Ceca. Sabato toccherà a Lettonia, Malta e Slovacchia mentre domenica si voterà in tutti gli altri paesi dell'Unione, Italia compresa.