VIDEO | Parzialmente ripristinate le commesse, ma alla Abramo Customer Care rimane la cassa integrazione. Soddisfatti i sindacati, anche se sarà necessario continuare a vigilare per evitare amare sorprese
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
La buona notizia, annunciata dai sindacati di categoria, è il parziale ripristino dei volumi delle commesse destinate ai contact center, in particolare alle calabresi Konecta, Ennova e soprattutto Abramo Customer Care. Ma la vertenza Tim è ancora ben lontana dall'essere risolta.
Volumi in crescita
Il colosso delle telecomunicazioni, nella pianificazione trasmessa alle aziende operanti in appalto sulle attività di assistenza clienti, ha rinunciato in parte ai tagli prospettati, mantenendo così gli impegni assunti nel tavolo ministeriale dello scorso 26 marzo, davanti ai titolari del dicastero delle imprese Adolfo Urso, del dicastero del lavoro Marina Calderone, e alla presenza del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Bisognerà però valutare se tale pianificazione, per il momento ancora sulla carta, troverà riscontro reale nei fatti. Un punto su cui sarà necessario vigilare per evitare amare sorprese.
Soddisfazione moderata
Soddisfazione è stata espressa dalle sigle riconducibili a Cgil, Cisl e Uil, le quali rivendicano il lavoro di concertazione svolto ma anche la capacità di attrarre l'attenzione del Governo attraverso lo sciopero generale andato in scena poco meno di un mese fa. La nuova pianificazione tuttavia, non consente di sospendere la cassa integrazione alla Abramo Customer Care dove quasi tutti i dipendenti sono destinati esclusivamente a svolgere i servizi per la Tim, mentre darà sollievo ai lavoratori degli altri call center che intrattengono rapporti con il gruppo amministrato da Pietro Labriola, ma che possono contare pure sugli introiti provenienti da altri clienti.
Rimangono gli ammortizzatori sociali
Alla Abramo quindi, non si potrà evitare il ricorso all'ammortizzatore sociale: vi sarà comunque una diminuzione di due giorni al mese rispetto ai dieci preventivati. Nessuna notizia invece della proroga contrattuale, attualmente in scadenza al 30 giugno. La Abramo ha inoltre sottoscritto con i sindacati un accordo per il ricorso allo smart working: per almeno due settimane al mese gli operatori avranno diritto a lavorare da casa.