Dopo l'incontro al Ministero, lunedì si terrà un coordinamento nazionale di Cgil, Cisl e Uil al fine di salvaguardare 150 posti di lavoro tra Pistoia e Reggio Calabria. All'orizzonte la possibilità di una trattativa per la vendita a terzi dei siti produttivi
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Il tavolo di crisi non sarà convocato e la chiusura degli stabilimenti, con la conseguente perdita di 150 posti di lavoro, di cui 79 a Reggio Calabria e gli altri a Ponte Buggianese a Pistoia, è stata confermata da Nuova Castelli, di proprietà della multinazionale francese Lactalis. L’unica alternativa alla chiusura potrebbe essere la vendita del sito produttivo. Vendita rispetto alla quale Nuova Castelli potrebbe essere disponibile. Il contesto della trattativa, tuttavia, non sarebbe quello del tavolo terzo al Mise, con tutte le garanzie istituzionali.
Non è, dunque, certamente arrivato l’esito sperato dall’incontro convocato al Ministero dello Sviluppo alla presenza delle tre organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e di Nuova Castelli, che lo scorso aprile ha annunciato che il caseificio Alival di San Gregorio a Reggio Calabria verrà chiuso, unitamente a quello di Ponte Buggianese, entro il primo trimestre del 2023.Esito che certamente non tranquillizza lavoratori e lavoratrici che si attendevano da questo incontro qualche garanzia invece di sole ipotesi e incertezze sul loro futuro occupazionale.
Nessun tavolo di crisi
La pandemia ha allungato di molto l’elenco della aziende in difficoltà e questa potrebbe essere la principale ragione alla base della necessità di stabilire delle priorità da assegnare ad aziende dove a rischiare il posto di lavoro siano almeno 250 dipendenti. Nessun tavolo al Mise, dunque, per i 150 dipendenti di Reggio e Pistoia. Insomma non tutte le crisi sono uguali e non tutti i lavoratori e le lavoratrici a rischio, in questo frangente storico almeno, potranno vedere la loro questione trattata in sede ministeriale.
Le ipotesi
Questa eventuale trattativa per la vendita, in cui sarebbe coinvolta anche Invitalia, potrebbe portare a un prosieguo dell’attività, salvaguardando la professionalità e la produzione di mozzarella Stg (Specialità tradizionale garantita), oppure a una riconversione dello stabilimento. La Union food, presente all’incontro al Ministero e di cui il gruppo Lactalis fa parte, pare essere stata indicata come sede della stessa trattativa.
Dunque un tavolo da tenersi in luogo non certamente neutro. Ci sarebbero dunque tanti aspetti che stridono con le attese di dipendenti e sindacati, che per questa ragione si sarebbero presi alcuni giorni per confrontarsi e adottare una strategia comune per perseguire la salvaguardia dei livelli occupazionali e scongiurare la chiusura dello stabilimento e la dispersione del patrimonio di professionalità. Il prossimo lunedì avrà luogo il coordinamento nazionale di tutte e tre le Sigle sindacali.