VIDEO | Il gruppo, leader mondiale dei prodotti lattiero caseari con marchi importanti, aveva annunciato un piano di razionalizzazione con centinaia di licenziamenti
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Fissato presso la sede della Conferenza delle Regioni per domani, mercoledì 15 giugno, il tavolo nazionale per trattare la vertenza Alival che sta tenendo con il fiato sospeso, tra gli altri, i 79 dipendenti del caseificio di San Gregorio a Reggio Calabria. Gli unici, tra quelli a rischio, ad avere già subito una riduzione dello stipendio in vista di un rilancio soltanto promesso.
Dopo l’incontro interlocutorio al Mise della scorsa settimana, in occasione del quale è stato comunicato che alcun tavolo di crisi sarebbe stato convocato, trattandosi di meno di 250 posti di lavoro a rischio e della necessità di un criterio per l’aumento delle richieste di intervento del Mise dovuto alla pandemia, e veniva confermata la decisione del gruppo Castelli, di proprietà della multinazionale francese Lactalis e al quale i siti produttivi di Reggio Calabria e Ponte Buggianese fanno capo, di chiudere entro il primo trimestre 2023, i sindacati hanno sollecitato un tavolo nazionale in cui trattare la vertenza con tutte le garanzie istituzionali necessarie.
Da qui la convocazione del tavolo presso la sede di via Parigi a Roma, ad opera degli assessorati al Lavoro delle Regioni, Calabria e Toscana, retti rispettivamente dalla vicepresidente Giuseppina Princi e da Alessandra Nardini.
«Il nostro obiettivo - spiega l’assessora al lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini in una nota - è salvaguardare i livelli occupazionali e le attività produttive della filiera agroalimentare. Per questo occorre un confronto chiaro e trasparente. Questo è l'obiettivo del tavolo congiunto che abbiamo convocato insieme alla collega Giuseppina Princi della Regione Calabria».
Gli obiettivi comuni
Intanto il coordinamento nazionale delle tre sigle sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, di ieri a Roma, restituisce un quadro che, seppure con sfumature diverse, ripropone la posizione compatta dei Sindacati attorno alla necessità di preservare la continuità produttiva e i livelli occupazionali.
Resta fermo l'auspicio di una revisione della decisione in capo al gruppo Castelli anche perché, al momento, la formulazione di ipotesi alternative come l’eventuale vendita, vista l’assenza di un acquirente, sembra piuttosto prematura.
Qualunque sia il piano di confronto, resta dunque ferma e condivisa la richiesta di garanzie del mantenimento in vita del sito, della conservazione del posto di lavoro per i dipendenti e di un’adeguata esposizione dello stesso Mise sulla vicenda.
I nodi da sciogliere
Con riferimento allo stabilimento di Reggio Calabria, è amara tra i lavoratori e le lavoratrici la consapevolezza di essere stati illusi circa un rilancio mai concretizzato con i fatti e che invece è costato solo sacrifici economici, in ragione del regime di solidarietà al quale sono stati sottoposti. Resta, per altro, nei Sindacati la preoccupazione che tali chiusure possano essere preludio di altre, dal momento che l’Azienda non ha condiviso con loro il piano industriale. Dunque questa partita in realtà potrebbe non riguardare solo i lavoratori direttamente interessati ad oggi dalla vertenza, ma anche quelli di altri stabilimenti.
Rimane inoltre il nodo del termine entro cui il gruppo Castelli ha annunciato di chiudere, indicato in linea di massima entro di primo trimestre del 2023, e che dunque senza adeguate garanzie, da richiedersi se necessario anche per iscritto, potrebbe anche essere anticipato, con licenziamenti più vicini nel tempo. Perciò è necessario vigilare e assicurarsi un impegno a garantire continuità tanto sul fronte dell’operatività del sito quanto su quello del mantenimento dei livelli occupazionali. Il subentro di acquirenti, oltre a non essere al momento una concreta possibilità, non sarebbe immediato ma richiederebbe in ogni caso misure di accompagnamento. Si resta aperti all’ascolto e al dialogo ma non si esclude di dover valutare in futuro eventuali mobilitazioni, nel caso in cui le richieste di garanzie non dovessero essere accolte.
I convocati al Tavolo
La situazione di incertezza riguarda anche altri stabilimenti dello stesso gruppo Castelli. In via Parigi a Roma, domani mercoledì 15 Giugno alle ore 12:30, sarà esaminata la situazione sulla vertenza in corso della Alival Spa relativa agli stabilimenti dei comuni di Ponte Buggianese (Pistoia), Cinigiano (Grosseto) e Reggio Calabria.
Convocati, alla presenza delle assessore regionali al Lavoro di Calabria e Toscana, rispettivamente la vicepresidente Giuseppina Princi e Alessandra Nardini, i vertici di Lactalis e Gruppo Castelli, i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali, tra i quali Nicola Rodi, segretario generale Flai Cgil Reggio Calabria, Antonino Zema segretario generale aggiunto Fai Cisl Reggio Calabria, e Antonio Zavettieri, segretario confederale Uil Reggio Calabria, e i sindaci, tra i quali ovviamente quello facente funzioni del Comune reggino, Paolo Brunetti.