La denuncia della pentastellata in una interrogazione parlamentare: «Finora non è stato realizzato nulla di concreto. Si salvaguardi il futuro dei lavoratori calabresi»
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«La situazione dei lavoratori della Abramo customer care spa è ormai insostenibile. Con il termine della procedura di amministrazione straordinaria previsto per il 7 agosto 2024, è necessario un intervento urgente e concreto del governo per garantire un futuro stabile a tutti i 1.000 lavoratori dell’azienda. Il governo deve convocare immediatamente un tavolo di crisi con tutte le parti interessate: istituzioni locali, Tim, datori di lavoro e sindacati». È quanto denuncia in un’interrogazione parlamentare, depositata oggi 26 giugno, Vittoria Baldino vicecapogruppo M5s alla Camera.
La pentastellata rimarca: «Abramo customer care s.p.a. sta affrontando una crisi significativa: ha visto ridursi drasticamente i volumi di lavoro, con conseguente aumento dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali e relativo taglio della retribuzione. I lavoratori stanno attraversando una lunga agonia, tra concordato, amministrazione straordinaria, procedure di cessione andate a vuoto e incertezza nel futuro. Il recente accordo per la vendita di un ramo d'azienda a una cordata di investitori coinvolge solo 200 dei 1.000 lavoratori, offrendo condizioni peggiorative sia dal punto di vista dei diritti che dei salari.
Da mesi il Governo annuncia, poi, incontri e soluzioni per adeguare le competenze dei lavoratori e coinvolgerli in nuovi progetti nazionali come la digitalizzazione degli archivi cartacei della pubblica amministrazione, ma nulla di concreto è stato realizzato. Come denunciato anche dalle organizzazioni sindacali queste promesse non hanno trovato riscontro nei fatti».
Per la Baldino: «Servono soluzioni concrete e sostenibili come l’applicazione della clausola sociale, prevista dalla legge, che ha già permesso di mettere in sicurezza 3.700 lavoratori della Abramo customer care s.p.a.. È tempo che il governo agisca con responsabilità e urgenza per salvaguardare i posti di lavoro e il futuro dei lavoratori prima che sia troppo tardi e questa ennesima crisi diventi un'ulteriore macchia indelebile sulla gestione del sistema economico e sociale in Calabria e nel Paese».