È prevista lunedì la ratifica dell’accordo quadro che servirà a porre un primo punto fermo verso la risoluzione dell’annosa vertenza dei tirocinanti di inclusione sociale, il bacino di oltre quattromila lavoratori assunti con progetti di tirocinio e che da anni chiedono la stabilizzazione all’interno delle pubbliche amministrazioni in cui prestano servizio.

Dopo l’ok del Parlamento ad un nuovo emendamento che ha ulteriormente ampliato i margini di manovra nell’ambito del quadro legislativo nazionale, la Regione si appresta, quindi, a puntellare il percorso che prevede in una prima fase lo sfoltimento del bacino favorendo l’esodo dei lavoratori prossimi alla pensione.

Sarà proprio questa misura ad essere oggetto dell’accordo quadro che dovrebbe essere sottoscritto lunedì in Cittadella dalle organizzazioni sindacali e dall’assessorato alle Politiche del Lavoro della Regione Calabria per disciplinarne le modalità. In sintesi, si prevede l’erogazione di un sussidio di 631 euro al mese fino al raggiungimento dell’età pensionabile agli over 60, ovvero coloro che nel 2025 avranno dai sessant’anni in su.

Secondo le stime del dipartimento Lavoro questa prima misura potrebbe coinvolgere una platea di circa 1.100 lavoratori. Le organizzazioni sindacali, che stanno lavorando al dossier a stretto contatto con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e con l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, hanno però chiesto l’introduzione di specifiche garanzie a tutela dei tirocinanti.

In particolare, si tratta dell’inserimento di una clausola in grado di adeguare progressivamente l’accordo quadro ad eventuali modifiche che potrebbero essere successivamente introdotte nella legislazione nazionale in tema di pensionamento. Secondariamente, riservare la possibilità di essere stabilizzati anche a coloro i quali rientrano nella platea degli over 60 qualora le amministrazioni pubbliche manifestassero interesse ad assumerli.

Alla sottoscrizione dell’accordo quadro, faranno quindi seguito le procedure amministrative che la Cittadella dovrà esperire per dare concretamente seguito a questa prima misura. Con la seconda fase si dovrebbe entrare poi nel vivo attraverso la stabilizzazione della restante parte dei circa tremila tirocinanti. La Regione prevede un incentivo di 25mila euro, una tantum, da stanziare alle pubbliche amministrazioni che si faranno carico di assumere i lavoratori.