Presente il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini: «Le nuove tecnologie aiutano molto la magistratura».
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Un convegno incentrato sull'impatto delle nuove tecnologie digitali sulla legalità e sull'economia reale: lo ha organizzato la Camera di Commercio di Crotone, invitando a relazionare il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, oltre che di rappresentanti istituzionali e tecnici del settore.
«E' un impatto notevolissimo – ha dichiarato Legnini – che si manifesta sotto molteplici punti di vista: innanzitutto digitalizzazione e processo, un progetto in fase d'attuazione che sta portando benefici alla tempestività della definizione dei processi; ma anche tutto ciò che concerne il fatto che una parte delle comunicazioni e delle transazioni economico-finanziarie si sono trasferite sul web, e quindi le attività di accertamento dei reati, di risoluzione dei conflitti devono necessariamente misurarsi con la digitalizzazione della vita economica e quotidiana. Le nuove tecnologie aiutano molto la magistratura, la riconversione dei procedimenti giudiziari verso la digitalizzazione è in una fase avanzata, ma necessita di essere completata; nel nostro Paese da qualche anno è funzionante il processo civile digitale, che ha consentito una notevole riduzione dei costi e una velocizzazione dei tempi, come per esempio per l'emanazione dei decreti ingiuntivi che viene esplicata in pochissimi giorni, mentre la digitalizzazione del processo penale è ancora in una fase iniziale, ma c'è una programmazione e anche la disponibilità di risorse che consentono di guardare al futuro con una certa fiducia. Gli effetti della tecnologia sull'economia locale sono notevolissimi, come anche gli effetti dell'efficienza del sistema giudiziario: i territori e le economie diventano più attrattive e produttive se vi è un sistema giudiziario efficiente, tempestivo e trasparente. La giustizia è un'infrastruttura immateriale ed essenziale anche per il funzionamento dei mercati e dello sviluppo delle economie locali».
Presenti anche il Procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia, il questore Massimo Gambino; tra i vari interventi – coordinati dal direttore di LaCNews24.it Pasquale Motta - si sono registrati quelli del prefetto Cosima Di Stani, del vicesindaco Benedetto Proto, del professore Vittorio Daniele – docente di Storia Economica all'Università di Catanzaro – nonché del presidente della Regione Mario Oliverio.
«E' un convegno molto interessante – ha dichiarato il Governatore – perchè le relazioni danno un quadro dell'incidenza del sistema giustizia nell'economia in generale. Nel nostro Paese la lentezza della giustizia civile costituisce un handicap che contribuisce a disincentivare gli investimenti. Credo che il convegno di oggi metta a fuoco le ragioni di questa inefficienza, raffrontando anche la situazione italiana a quelli di altri paesi europei, ma indicando anche la strada per incidere e rimuovere gli ostacoli per costruire un sistema che possa rispondere meglio, e realizzare gli standard degli altri paesi europei. In questo quadro, i processi di informatizzazione e di digitalizzazione del sistema giustizia sono un fattore decisivo, non solo per accorciare i tempi, ma anche per metterlo in relazione con il sistema economico-amministrativo più in generale. Ci sono ritardi da colmare, il Sud rispetto al Nord presenta una forbice di arretratezza ancora più marcata, e in questo bisogna investire; noi stiamo investendo come Regione in questa direzione per aiutare, pur non avendo competenza diretta poiché è dello Stato, gli uffici giudiziari calabresi, procure e tribunali, a poter accedere alla informatizzazione in modo più celere, per contribuire a superare le difficoltà e le ragioni di questi ritardi».
«Abbiamo organizzato questo importante convegno – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Crotone, Alfio Pugliese – con un tema caro agli enti camerali, anche perchè il sistema delle Camere di Commercio è sempre stato attento alle innovazioni tecnologiche. Di conseguenza era necessario approfondire l'utilità e la fruibilità dei dati, come devono essere letti e interpretati da parte della magistratura, delle forze dell'ordine, e del sistema economico-produttivo».