L'ottimismo di Gianluigi Aponte, il doppio binario di Matteo Salvini. Al netto della festa-spettacolo per il battesimo della portacontainer di Msc, non poteva che essere politico il messaggio che la compagnia di navigazione - che a Gioia Tauro ha il suo terminal container principale - voleva mandare, quando manca poco più di un mese dall'entrata in vigore della direttiva europee che tassa le navi per l'inquinamento prodotto.

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E se il patron del più grande vettore mondiale ha scelto di non sbilanciarsi, dicendosi però «ottimista» rispetto alla interlocuzione del governo con gli organismi di Bruxelles, il vicepremier è entrato nel vivo della questione. «Questa è una direttiva folle - ha detto Salvini - che ci stiamo battendo perché non entri in vigore da gennaio o che in subordine non crei distorsioni del mercato, evitando che le navi lascino i porti europei a favore di quelli africani».

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L'appuntamento che Msc ha creato, per festeggiare la nave Celestino Maresca - varata da tempo ma talmente grande che solo grazie ai fondali di Gioia Tauro può operare con tranquillità - non è stato affatto il megafono delle doglianze dell'impresa. Nessuno dei manager della compagnia, intervenendo davanti ad una platea selezionatissima - dagli inviti sono stati esclusi i sindacati - ha fatto riferimento al braccio di ferro con l'Ue. Sono stati Andrea Agostinelli e Roberto Occhiuto, presidenti rispettivamente dell'Autorità di sistema portuale e della Regione, ad aprire l'argomento. «Una giornata storica per l'orgoglio calabrese», l'hanno definita, ricordando la mobilitazione di protesta del 17 ottobre scorso.