Il quadro che emerge dalla rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva vede il Meridione più caro del Nord, 351 euro contro 258. Nella nostra regione il costo medio della Tari è pari a 296 euro
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Trecento euro: a tanto ammonta in media nel 2019 la tassa dei rifiuti in Italia, con differenze territoriali molto marcate. La regione più economica è il Trentino Alto Adige, con 190 euro, la più costosa la Campania, con 421 euro. Catania è il capoluogo di provincia più costoso (504 euro, e un aumento del 15,9% rispetto al 2018). Potenza il più economico (121 e un decremento del 13,7% rispetto al 2018). È questo il quadro che emerge dalla rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe della onlus Cittadinanzattiva. L'indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2019 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
Le tariffe
Analizzando le tariffe dei 112 capoluoghi di provincia, sono state riscontrate variazioni in aumento in circa la metà, 51 capoluoghi; tariffe stabili in 27 capoluoghi e in diminuzione in 34. A Matera l'incremento più elevato (+19,1%), a Trapani la diminuzione più consistente (-16,8%).
Le 10 città più costose per la tassa rifiuti sono nell'ordine Catania (504 euro), Cagliari (490), Trapani (475), Benevento (471), Salerno (467), Napoli (455), Reggio Calabria (443), Siracusa (442), Agrigento (425), Messina (419). Le 10 città più economiche sono Potenza (121 euro), Udine (167), Belluno (168), Pordenone (181), Vibo Valentia (184), Isernia (185), Bolzano (186), Brescia (191), Verona (193), Trento e Cremona a pari merito (195).
Le aree geografiche
A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 258 euro). Segue il Centro (299 euro), infine il Sud, il più costoso (351 euro).
La classifica delle Regioni vede in testa il Trentino Alto Adige (190 euro), seguito da Molise (219), Basilicata (221), Friuli Venezia Giulia (228), Veneto (234), Marche (235), Lombardia (241), Emilia Romagna (274), Valle d'Aosta (275), Piemonte (276), Calabria (296), Umbria (301), Toscana (323), Lazio (325), Abruzzo (326), Liguria (333), Sardegna (345), Puglia (373), Sicilia (394), Campania (421). «In tema di smaltimento dei rifiuti continuano a registrarsi in molte aree del Paese ritardi ed inefficienze e la transizione verso un'economia circolare, prevista dalla strategia 2020, sembra essere ancora lontana -, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva -. Continuiamo a registrare una modalità di calcolo dei costi che non tiene conto dei rifiuti realmente prodotti e quindi non incentiva il cittadino a cambiare i propri comportamenti. Molto marcate sono le differenze territoriali, non solo in termini di costi del servizio, ma anche di qualità: vivere in una città anziché un'altra può voler dire disporre di un servizio gestione rifiuti costoso e insoddisfacente» .
I numeri della Tari in Calabria
In Calabria la cifra media della Tari è di 296 euro, ma si passa dai 184 euro di Vibo Valentia ai 443 euro di Reggio Calabria, nonostante la flessione del 2,9% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda Cosenza l’importo della tassa sui rifiuti si attesta a 253 euro, ovvero il 5% in più rispetto allo scorso anno quando la somma da versare era di 241 euro. Invariati i dati di Catanzaro e Crotone rispetto al 2018 rispettivamente attestati sui 246 euro e i 356 euro.