La Uil Calabria e la Uil Scuola Calabria esprimono forte preoccupazione per i tagli previsti dalla nuova Legge di Bilancio ai danni dei docenti e del personale Ata, che rappresentano una minaccia grave per il sistema scolastico calabrese e per il diritto allo studio degli studenti della regione. Secondo quanto riferito, la manovra riguarderà in tutta Italia 5.660 docenti e 2.174 unità tra personale Ata.

«Si tratta di numeri a nostro avviso esagerati che rientrano nei vincoli di bilancio e da cui invece la scuola dovrebbe essere esclusa» spiega il responsabile Uil Scuola Rua, Luca Scrivano. «Sono logiche che non permettono di avere un successo formativo ma soprattutto adesso, con l'applicazione in Calabria del piano di dimensionamento, potrebbero impattare in maniera disastrosa».

A partire da quest'anno le autonomie scolastiche sono state ridotte da 360 a 288. «Attualmente abbiamo già istituti enormi - ha proseguito il sindacalista - con plessi enormi in comuni distanti anche dieci chilometri e con un personale ridotto notevolmente che non riesce a sostenere il lavoro».

Una ulteriore riduzione che, secondo la Uil Scuola, potrebbe avere «effetti disastrosi. Immaginiamo un plesso di quattro piani con un organico di tre unità Ata, la riduzione anche di una sola unità significherebbe non avere la possibilità di coprire le necessità dell'intero plesso».

«Questi tagli non solo compromettono il normale funzionamento delle istituzioni educative, ma mettono a rischio l’intera struttura dell’offerta formativa, in particolare nelle aree interne della Calabria. Qui, le scuole non sono solo luoghi di istruzione, ma autentici presidi di legalità, centri di aggregazione sociale per le famiglie e un simbolo tangibile della presenza dello Stato in territori spesso afflitti da infiltrazioni mafiose».

«Ci teniamo a precisare che non intendiamo schierarci contro la politica a prescindere. Ad esempio, i 75 milioni inseriti in bilancio per il personale docente di sostegno va nella giusta direzione, ciò che noi avevamo chiesto al Governo».