Svolta storica per il porto di Gioia Tauro: la Corte dei Conti ha approvato l’attuazione del gateway ferroviario. Ciò vuol dire che sarà possibile assicurare il passaggio diretto dei container nel mercato nazionale ed internazionale, tramite ferrovia. Circostanza che andrà ad aumentare in modo esponenziale il mercato di riferimento. Una decisione, quella della Corte dei Conti, attesa da tempo e che «dimostra la correttezza dell’operato dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio che ha progettato, costruito e collaudato una strategica opera pubblica in soli quattro anni», si sottolinea in una nota.

In linea con gli standard europei, l’infrastruttura calabrese occupa una superficie di 325mila metri quadrati, con una lunghezza complessiva dei nuovi binari pari a 3.825 metri ed aste da 825 metri ciascuna, che consentono di fare partire convogli di lunghezza pari a 750 metri. Un unicum in Italia, dato che ad esempio a Trieste non possono arrivare treni più lunghi di 650 metri, a causa dello scarso spazio alle spalle del porto. Stesso impedimento che caratterizza anche Genova. Una differenza sostanziale messa in luce da Pino Aprile nel suo editoriale, in cui ha sottolineato come lo scalo commerciale di Gioia Tauro sia il migliore d'Europa per posizione geografica. Eppure a dominare è quello di Rotterdam, mentre anche in Italia la politica preferisce privilegiare i porti del Nord escludendo Gioia Tauro dalle "rotte della sete", nonostante ad oggi risulti essere il più performante: solo qualche giorno fa ha confermato il suo record nazionale di container movimentati (ben 8.514 in sole ventiquattro ore).

Agostinelli: «Ora possiamo guardare con fiducia al Pnrr»

Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'Autorità portuale, Andrea Agostinelli, che ha parlato di «risultato finale di una procedura assai travagliata, che ha visto la sostituzione del partner dell’Ente nel project financing destinato alla realizzazione e alla gestione del gateway ferroviario e che, alla fine, si è perfezionato anche grazie alla costante, lungimirante attenzione del Dipartimento per la programmazione, infrastrutture di trasporto a rete e i sistemi informativi del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili».

«Ora – continua Agostinelli – possiamo guardare con maggiore attenzione e fiducia a tutti gli investimenti che il Pnrr dedica alle infrastrutture ferroviarie per consentire l’alta capacità sulla dorsale tirrenica e su quella jonica, presupposto indefettibile per il pieno sviluppo della nuova infrastruttura ferroviaria portuale, ma rimane il fatto che lo Stato ha progettato, costruito e collaudato un’opera pubblica considerata strategica in soli quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 milioni di euro su 20 preventivati, ma soprattutto ha realizzato un asset da sempre mancante nel porto calabrese».

Spesi 40 milioni di euro

Il giudizio positivo della Corte dei Conti, si aggiunge a quello, già ricevuto e altrettanto positivo, del Nucleo verifica e controllo dell’Agenzia per la Coesione territoriale sui tempi di attuazione adottati dall’Autorità portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio nella realizzazione del gateway. Nel suo Report preliminare di verifica, l’Ente certificatore degli investimenti finanziati con risorse europee, ha parlato di “efficacia dei risultati” per come richiesto dal Piano Sud 2030. L’opera ha avuto un costo complessivo di 40 milioni di euro, di cui 20 milioni ammessi a finanziamento sui Pon Fers Reti e Mobilità 2007/2013, di cui è titolare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Realizzata in project financing dall’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, rientra in un insieme di interventi inseriti nell’Apq “Polo logistico intermodale di Gioia Tauro”.