Non hanno intenzione di lasciare il tetto della Fondazione i lavoratori di Terina, ente in house della Regione Calabria dedito, principalmente, alla ricerca nel campo agroalimentare. Da sei mesi senza stipendio, i quaranta lavoratori hanno chiesto da tempo di essere retribuiti, ma anche che venga applicata la riforma del 2013 che prevede lo snellimento delle funzioni dell'organo sub regionale e il trasferimento di parte del personale su altri enti. Ma le risposte dalla politica latitano. Più volte, denunciano i lavoratori, è stato chiesto, senza alcun esito, un incontro al governatore Oliverio. Ora, il morale è sotto i piedi, i conti in rosso, le banche esigono il pagamento dei mutui, i lavoratori sono allo stremo.

 

Diverse le figure politiche arrivate a portare loro solidarietà. Tra queste la parlamentare penta stellata Dalila Nesci e il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro. Presente alla protesta anche il parlamentare democrat Sebastiano Barbanti, da tempo attivo con continue sollecitazioni sulla questione. Secondo l'ex Cinque Stelle oltre all'applicazione della legge di riforma 2013, tra l'altro messa in atto con altri enti, per uscire dal vicolo cieco in cui sembra essere entrata la fondazione ci sarebbero anche altre opzioni: «In questo momento la Fondazione Terina può lavorare solo per la Regione Calabria ed enti pubblici – ha spiegato - ecco perché, allora, la Regione potrebbe prendere delle commesse e girarle alla Fondazione tramite dei voucher. Quello che serve ora all'ente, oltre agli adempimenti degli obblighi di legge e al rilancio tecnico della struttura e adempiere allo statuto – ha sottolineato il dem - Mettere un presidente che ragioni in un ottica di lungo periodo e un comitato scientifico legittimato dallo statuto per decidere anche della Fondazione".

 

"Chiediamo al governatore che applichi una politica responsabile in un'area geografica che potrebbe creare virtuosità, posti di lavoro ed eccellenze" ha, invece, detto Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl Calabria. Di certo c'è che i lavoratori non hanno intenzione di scendere dal tetto finché non si sbloccherà qualcosa.

 

15:36:58 - I lavoratori verranno ricevuti domani alle 14.00 dal governatore e dal suo vice alla Cittadella regionale. Rimane comunque fisso il presidio sul tetto della Fondazione e, qualora l’accordo proposto non dovesse essere considerato valido, i 40 dipendenti avvertono che torneranno sul letto.

 

Uno dei lavoratori ha avuto un malore e, trasportato in ospedale, si trova ora al Pronto Soccorso di Lamezia.

 

Tiziana Bagnato