Non è stata risolta la vertenza delle strutture psichiatriche dell'Asp di Reggio Calabria. Lo denuncia, in un comunicato, il Coolap, Coordinamento lavoratori psichiatria. «Nella tarda mattinata del 3 maggio, presso la cittadella regionale di Catanzaro - scrive il coordinamento - i rappresentanti delle cooperative sociali ed un rappresentante del Colap hanno incontrato, come ricorderete, il commissario Guido Longo ed il governatore f.f. Spirlì, con l’onorevole Cannizzaro come promotore dell’incontro».

Prestazioni non pagate

«In questa sede - si legge ancora - si è detto molto e fatto poco perché, a distanza di un mese, ancora il risanamento del settore psichiatrico, attraverso il pagamento delle prestazioni rese che ammontano a quasi sei mensilità, non è di fatto avvenuto. Il commissario Longo dichiarava che “quanto fatto dai lavoratori sarebbe stato riconosciuto”. A distanza di un mese, possiamo dire - scrive il Coolap - che aver stipulato e pubblicato il 18 maggio il Dca (decreto del commissario ad acta) non ha reso fattibile quanto promesso, perché con abilità burocratica nel documento non c’è nulla che possa renderlo tale».

Il documento del commissario

Il documento amministrativo, continua il comunicato, «in pieno stile burocratese, enuncia esclusivamente, dando mandato all’Asp di Reggio Calabria «di porre in essere ogni azione utile a garantire la continuità delle cure dei pazienti», guardandosi bene «dallo specificare che comprenderebbe anche le prestazioni rese».

La vertenza finisce con un nulla di fatto

La dicitura, secondo il Coolap, «afferma tutto e il contrario di tutto ed è interpretabile in vari modi. Infatti, l’Asp di Reggio Calabria, non può altro che non pagare quanto reso e può solo, per non incorrere in problemi di vario tipo e ne ha già tanti, pagare dal 18 maggio in poi data dell’atto amministrativo. Noi del Coolap - continua il comunicato - per correttezza, possiamo solo affermare che nella figura del commissario Scaffidi abbiamo sempre trovato una sincera interlocuzione e sappiamo di certo che ha fatto di tutto per risolvere il problema, ma senza riuscirci pur gli sforzi fatti ed i documenti inviati in Regione. Il governatore f.f. Spirlì, da buon politico, prometteva - si legge nella nota - che con il commissario Longo ci avrebbero ragguagliato sullo stato dell’arte, delineando un percorso che in tempi rapidi e radicalmente (si è sbilanciato dichiarando addirittura in poche ore) avrebbe risolto i problemi dei servizi psichiatrici. Il deputato Cannizzaro, che dal canto suo si era impegnato dichiaratamente, ha ammesso che se in caso non si fosse arrivati a nulla di fatto, sarebbe stato costretto a presentare una interpellanza parlamentare che non si è mai, comunque a distanza di tempo, concretizzata».