Sin di Crotone, interviene La Collina dei veleni: «È una finta bonifica»

Dopo il via libera alla fase due del POB, l'associazione crotonese ha lanciato una petizione online al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa affinchè si occupi della faccenda

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di Giuseppe Laratta
27 giugno 2018
14:23

«Una finta bonifica»: così l'ha definita l'associazione La collina dei veleni in merito all'operazione che Syndial dovrebbe mettere in campo sul Sin di Crotone, come annunciato due giorni fa dal commissario Elisabetta Belli dopo il via libera alla fase 2 del Piano Operativo di Bonifica che riguarda le discariche fronte mare e le aree industriali, con una rimozione totale di 840mila tonnellate di rifiuti pericolosi.

 


Secondo l'ingegnere Vincenzo Voce dell'associazione sopra citata, la società di Eni – che doveva trattare e bonificare le due discariche a mare ex Fosfotec ed ex Armeria - «nel progetto ha inserito anche la bonifica dei suoli dell'area industriale, in particolare l'ex Pertusola e l'ex sito agricoltura. Questa bonifica consiste nel trattare alcune parti all'interno dello stabilimento, come ad esempio la rimozione della Vasca Ferriti, della Zona Gessi e della Vasca del Commissario; in realtà - ad eccezione di cinque ettari, dove precedentemente era prevista la fitorimediazione ed ora si procederà con la rimozione delle sostanze contaminanti, e di un'area di 1,8 ettari dove applicheranno un'altra tecnologia quale la solidificazione e stabilizzazione – non faranno nulla. C'è una grande area, oltre la metà del sito di Pertusola, denominata ex impianti, che per decenni è stata utilizzata dallo stabilimento come area di stoccaggio delle ferriti di zinco, sulla quale non faranno nulla. Cioè, tutti i veleni che si trovano nell'area ex impianti non saranno sfiorati dagli interventi di bonifica. Abbiamo perso fino ad oggi 10 anni per rincorrere degli alberelli magici che avrebbero dovuto bonificare miracolosamente il sito di Pertusola, fortemente contaminato da sostanze cancerogene come piombo, cadmio e arsenico; adesso siamo di nuovo punto e a capo perchè i veri veleni non li vogliono nemmeno sfiorare».

 

Secondo gli studi effettuati dall'ingegnere Voce (come si può notare dall'immagine), nelle zone colorate in blu - in totale 28 ettari - Syndial scrive nel Pob 2 che, essendo già pavimentate – sono aree messe in sicurezza permanente. Nei poligoni rimarcati in giallo sono evidenziate le aree che per cinquant'anni Pertusola ha utilizzato per lo stoccaggio delle ferriti di zinco, e sono completamente intrise di sostanze pericolose. Voce ha indicato i punti della caratterizzazione ufficiale, come i punti SI92 e SI93, dove il cadmio è presente in duemila milligrammi per chilogrammo nel primo, e nel secondo cinquemila milligrammi per chilogrammo. «In base all'analisi di rischio che ha effettuato Syndial – continua Vincenzo Voce – dovrebbe essere presente al massimo 15 milligrammi per chilogrammo. Di che bonifica stiamo parlando se metà del sito di Pertusola è intrisa di sostanze cancerogene e non sarà nemmeno sfiorata? Il sindaco deve rispondere a questa domanda semplicissima. C'è, inoltre, un altro aspetto fondamentale: nel Pob fase 2, tutte le aree saranno sottoposte a capping (ovvero un metodo che prevede la rapida copertura di un sito inquinato, e nell'immagine di copertina sono quelle colorate in grigio n.d.r.). Il capping, come riportato sempre nel Pob fase 2, è una messa in sicurezza permanente, il che significa che qualora dovesse arrivare dal Ministero il decreto per questa finta bonifica, le autorità dovranno segnalare che quelle aree sono messe in sicurezza permanente. Li sopra non si potrà fare nulla, un'area del genere è come una discarica, come la “passeggiata degli innamorati”. E in queste aree, per legge, hanno l'accesso solo le persone autorizzate».

Inoltre, La collina dei veleni ha lanciato una petizione sul sito change.org, indirizzata al Ministro dell'Ambiente, il generale Sergio Costa, affinchè intervenga sul caso Crotone, affinchè la bonifica sia seria e risolutiva.

 

 

 

Giornalista
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