“Dall’emergenza abitativa alla legalità percepibile” è questo il nome del protocollo d’intesa siglato stamani alla Prefettura di Reggio Calabria. L’atto prevede l’assegnazione dei beni confiscati alla ‘ndrangheta alle famiglie che occupavano l’ex polveriera di rione “Ciccarello”, alla periferia sud della città, sgomberata nei giorni scorsi. Da un lato le Istituzioni vogliono bonificare e riqualificare l’area e dall’altro intendono dare un’abitazione temporanea ai nuclei familiari che vivevano in un contesto di pericolosità e degrado.

La firma del protocollo

La firma del protocollo ha visto protagonisti il Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, il Direttore dell’Agenzia Nazionale pe l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, Prefetto Ennio Mario Sodano, il Sindaco del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Maria Grazia Lisa Arena, e il procuratore vicario reggino Gaetano Paci. « È una giornata molto importante- ha affermato il Prefetto- questi beni realizzati illegalmente e poi confiscati hanno una congrua e adeguata destinazione cioè ai nuclei familiari che non hanno un’abitazione. Oggi inoltre, la conferenza dei servizi -con tutte le Istituzioni presenti tra cui le varie amministrazioni comunali della provincia reggina- ha all’ordine del giorno la destinazione, ha concluso il Prefetto Di Bari, di oltre 400 beni confiscati alla criminalità organizzata».

Il valori dei beni

Il valore di questi beni supera gli oltre 27 milioni di euro e riguardano 28 comuni, compreso quello di Reggio Calabria che ha disposizione ben 74 immobili confiscati. Soddisfazione per entrambe le iniziative è stata espressa da Ennio Mario Sodano, Direttore dell’Agenzia Nazionale pe l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati. «Con questi beni- ha dichiarato Sodano- si realizza la bonifica di un’area, si realizza una struttura molto ambiziosa che tende non solo a dare un riparo, una casa dignitosa a molte famiglie, ma addirittura a fare didattica ed esperienza. È un progetto veramente innovativo che rappresenta il meglio e rappresenta ciò che dovremmo cercare sempre cercare di fare sempre- ha concluso Sodano- con i beni che sequestriamo e confischiamo alla delinquenza organizzata».