Nuovo sit-in dei dipendenti della struttura privata, al centro di un'indagine delle fiamme gialle. «Situazione non più sopportabile»
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Contro la cancellazione del diritto al lavoro e contro l’annientamento del diritto alla salute. Hanno incrociato le braccia anche oggi i lavoratori dello Studio Radiologico di Siderno, la struttura privata oggetto di un’indagine della Guardia di Finanza per una presunta truffa. Da marzo l'Azienda sanitaria provinciale ha interrotto il pagamento delle prestazioni erogate in regime di convenzione, e da allora per i 101 dipendenti è stato sempre un vivere in affanno. Le speranze di ricominciare ad avere uno stipendio si erano riaccese in seguito all’accordo verbale raggiunto tra l’Asp e la proprietà, con la previsione di una fidejussione da 4 milioni di euro necessaria per risolvere la vertenza, ma i dipendenti attendono ancora comunicazioni ufficiali. «Per noi non sarà un Natale felice – affermano i dipendenti – il comportamento dei commissari Asp è ingiustificato. Cinque mesi senza stipendio è una situazione non più sopportabile da nessuno di noi».
Proprio ieri una delegazione di lavoratori ha avuto un colloquio con il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani mentre dall’Asp, secondo quanto si è appreso, è pronto a partire il bonifico per la mensilità di marzo. Tuttavia restano ancora tanti gli stipendi scoperti e i sindacati, a fianco dei dipendenti sidernesi, non ci stanno. «La battaglia di oggi si gioca su due fronti – sostiene il sindacalista della Cisl Vincenzo Musolino – da un lato la salvaguardia assoluta dei posti di lavoro, dall’altra il recupero della legalità».