Giovanni Nicola Pes, direttore del Hub MicroCyber (Polo di innovazione europeo per la Cybersecurity di Piccole e Medie Imprese e Pubbliche Amministrazioni) e vice segretario generale ENM (Ente Nazionale Microcredito), spiega come questo Hub del MicroCyber finanziato dall’Europa e voluto dal Governo possa essere di aiuto alle realtà imprenditoriali e alle pubbliche amministrazioni nel sud Italia

Il progetto MicroCyber ha l’obiettivo di sviluppare e diffondere competenze digitali innovative, in particolare quelle inerenti alla cyber sicurezza, presso il target delle micro, piccole e medie imprese e dei professionisti. L’obiettivo del Hub è e sarà quello di offrire specifici servizi per comprendere il livello di maturità digitale – e più in particolare in cyber-sicurezza – per costruire percorsi personalizzati di formazione e capacity building per i target. Soprattutto in un periodo storico in cui le minacce informatiche e di hackeraggio sulle imprese sono diventate altissime.

Tra gli obiettivi che si prefigge il progetto quello di supportare le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli nel loro percorso di sviluppo di conoscenze e competenze sul tema cyber-security, anche supportandole nei percorsi di adattamento alle policy e best practices che verranno individuate dall’Agenzia Nazionale della Cybersecurity e per orientarsi nel reperimento di risorse e servizi sul mercato. Il progetto è rivolto ad otto regioni del Sud Italia che comprendono Abruzzo, Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata e Molise. 

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In quanto direttore del Hub MicroCyber, Giovanni Nicola Pes parla di Digital Innovation Hub. Un progetto finalizzato a portare sicurezza informatica alle aziende nel Mezzogiorno. «C’è una strategia europea, una rete europea dove è stata creata un’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale che disegna il tracciato lungo il quale anche MicroCyber si muove. Strategie successivamente accompagnate da dei finanziamenti», quindi le aziende che aderiranno al progetto saranno accompagnate verso un nuovo scenario globale. Scenario caratterizzato da una grande emergenza che è quella rappresentata dal quasi 90% di attacchi hacker gravi alle nostre imprese e pubbliche amministrazioni, che hanno visto un peggioramento negli ultimi anni, in coincidenza con l’escalation del conflitto russo/ucraino. 

A proposito di investimenti ribadisce: «Porterei l’attenzione sul lato investimenti che devono fare le aziende e le pubbliche amministrazioni a livello operativo e non strategico. Importante investire, perché MicroCyber interverrà in modo molto serio sul territorio, ma è evidente che quello che vogliamo lasciare è la capacità ad imprese e aziende e pubbliche amministrazioni di essere forti in maniera strutturale». 

Secondo Pes vi è una consapevolezza più forte e un’attenzione maggiore alle strategie di investimento a livello europeo che permette e permetterà a realtà come quelle del Hub MicroCyber di «svolgere una vera operatività sul territorio. Il consiglio che do (alle Pmi e alla Pa) di aderire alle opportunità che oggi ci sono sul territorio iniziando ad iscriversi sul nostro portale dove potranno poi iniziare un percorso virtuoso. Percorso che le accompagnerà prima verso il proprio rafforzamento e che gli consentirà di rendersi infine indipendenti dalla capacità di proteggersi dai gravi danni che la mancanza di sicurezza informatica può determinare».