A Reggio Calabria cooperative e associazioni in ginocchio a causa dei ritardi nei pagamenti, situazione tragica dei servizi sociali comunali. La Cisl FP ed il Forum del Terzo Settore annunciano in una nota stampa una mobilitazione se il Comune non pagherà le cooperative che garantiscono i servizi socio assistenziali in convenzione.

Lavoratori sul piede di guerra per i ritardi nei pagamenti

«I lavoratori sono allo stremo delle forze, chiediamo risposte immediate senza i continui rimpalli di responsabilità», scrivono Vincenzo Sera segretario generale della Cisl FP e Pasquale Neri portavoce del Forum del Terzo Settore di Reggio Calabria. Tanti sono stati gli incontri «ma tra una riunione e l’altra si è potuto solo registrare una incapacità politica, insensibile ed inadeguata a risolvere i problemi.

Non è possibile giustificarsi – sottolineano sindacato e Forum - che i fondi sono bloccati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento delle Politiche per la famiglia, non è possibile che il Comune non ha fondi in bilancio per i servizi socio assistenziali, non è ancora possibile che la politica locale non ha riferimenti Nazionali per sollecitare il Dipartimento e sbloccare i fondi».

Nulla è cambiato dalla mobilitazione del luglio scorso: «Sono anni ormai, che per le procedure amministrative chiediamo il potenziamento dei settori delle Politiche Sociali come quello della Ragioneria, ma nulla è stato fatto. Abbiamo chiesto – rimarcano - di rivedere l’indirizzo politico rispetto le voci di bilancio per ricostituire i fondi da dedicare alle politiche sociali. Mentre qualche assessore sbandierava sulla stampa anni fa, che non si sarebbero registrati più ritardi nei pagamenti ad oggi ci ritroviamo allo stesso punto di partenza, soliti ritardi ed incapacità politica».

Il futuro incerto dei servizi sociali

«Per i servizi sociali il futuro è incerto, ma anche il presente, purtroppo, non è roseo», dichiarano Vincenzo Sera e Pasquale Neri.

Ancora una volta si registra «il mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori che svolgono l’attività per i servizi essenziali, perché il Comune è in netto ritardo con i pagamenti alle cooperative e, di conseguenza, gli anti gestori non riescono più a pagare i salari in tempo».

Si era concordato di dare la possibilità agli enti gestori «di fatturare mensilmente al fine di azionare un canale di credito con le banche, ma anche quest’opportunità non si comprende da chi è stata negata, quando i due dirigenti dei settori Ragioneria e Politiche sociali avevano espresso parere favorevole».

Forum Terzo settore e sindacato: «Situazione da terzo mondo»

Per Forum e sindacato: «Una situazione da terzo mondo per quello che si verifica nella nostra città riguardo il mantenimento dei servizi socio assistenziali a minori, ai disabili ed anziani». Per l’assistenza domiciliare ai minori i pagamenti sono stati fatti fino a dicembre 2020; per l’assistenza domiciliare disabili, pagamenti fatti fino a febbraio 2021; per i centri socio educativi, pagamenti fatti fino a giugno 2021; per gli assistenti educativi ed assistenti alla comunicazione per il servizio ai bambini diversamente abili nelle scuole, pagamenti fermi a settembre 2021; per gli Asili nido, pagamenti fatti fino a luglio 2021.

«A marzo 2018 nella stessa giornata dello sciopero, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha sollecitato gli uffici pagando fatture per circa 120 mila euro, il 16 luglio di quest’anno hanno pagato ulteriori fatture e per ultimo a novembre il sindaco aveva rassicurato e si era impegnato che per Natale si riusciva a saldare almeno due stipendi, è stato  chiesto un colloquio il 2 dicembre al vice sindaco f.f. di sindaco, per verificare quanto si era concordato, ma nessun riscontro ha sortito la richiesta, solo una telefonata da parte dello staff per concordare una data di incontro», sottolineano ancora Sera e Neri.

«Lavoratori esasperati»

«È chiaro – concludono infine - che la situazione è esplosiva, i lavoratori sono esasperati, non possono pagare i loro debiti ma neanche comprare beni di prima necessità e mantenere i propri figli. Ci sono famiglie ormai allo stremo. Provassero loro a vivere senza stipendio per mesi. Evidentemente la politica questa condizione non l'ha mai vissuta. Questo è la situazione, pertanto si tenterà la conciliazione dal prefetto per poi passare ad ulteriori forme di protesta previste dalla norma».