Senza treni né strade, la difesa della Sibaritide passa dalla “carta bollata”

VIDEO | La singolare vertenza intrapresa da alcuni cittadini e patrocinata dall'avvocato Pasquale Catalano è rivolta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Regione Calabria, alla Provincia di Cosenza e poi, ancora, ad Anas, Ferrovie dello Stato e Trenitalia

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di Marco  Lefosse
23 marzo 2019
11:54

La battaglia in difesa del territorio della Sibaritide e della fascia ionica è ormai giunta alla “carta bollata”. L’avvocato Pasquale Catalano, dopo una lunga serie di diffide e petizioni popolari già approdate nei due rami del Parlamento «e rimaste nei cassetti dal 2014 e senza risposta», su mandato di un alcuni cittadini ha riproposto la vertenza legale nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, e poi ancora di Anas, Ferrovie dello Stato e Trenitalia, denunciando per l’ennesima volta «le gravi carenze infrastrutturali» in cui versa il territorio.

La vicenda ha ripreso vita con un formale atto diffida che porta la data del 19 marzo in cui si evidenzia che l’intera fascia territoriale jonica risulta carente di infrastrutture, trasporti e adeguate vie e mezzi di collegamento.


«Siamo rimasti isolati dal mondo»

«Nonostante il lento  ammodernamento della rete ferroviaria Jonica – dice l’avvocato Catalano - non sono stati ancora ripristinati gli storici treni a lunga percorrenza lungo la dorsale jonica (i famosi treni Crotone/Milano e Reggio/Bari – Crotone o Sibari - Roma), né le tratte di collegamento con il freccia rossa di Metaponto o il freccia d’argento di Paola, oltre alla mancanza di adeguate corse dirette per Cosenza e Castrovillari (priva di rete ferroviaria), salvo insufficienti corse sostitutive di pullman che non garantiscono lo stesso livello di celerità e qualità pari a quella dei treni, in una strada già di per sé intasata e precaria quale la SS 106 ionica».

Una situazione allarmante, dunque, che negli anni ha reso il comprensorio sibarita e Corigliano-Rossano una fetta di Calabria e del Meridione isolata dall’intero contesto geografico. «Questo territorio – sottolinea ancora il patrocinatore della vertenza legale - è rimasto quasi del tutto scollegato e staccato dalla Puglia e Basilicata (pur essendo lì ad una manciata di chilometri, ndc) ed è sprofondato in un inaccettabile isolamento dal resto d’Italia».

Un effetto domino devastante

Tutto questo ha determinato un effetto domino devastante che ha coinvolto anche altri servizi. «La soppressione del Tribunale di Rossano – precisa ancora Catalano -  ed altri presidi e uffici, l’ingiustificato ridimensionamento dell’offerta sanitaria ospedaliera e lo stato disastroso in cui versano le poche infrastrutture rimaste, isolano ancora di più la popolazione di questo comprensorio e della fascia ionica che si vede perciò privata di ogni servizio e diritto. Nonostante le diverse segnalazioni e denunce non è pervenuta dagli organismi istituzionali nessuna concreta risposta ma solo chiacchiere».

Si denuncia la disparità di trattamento 

Insomma, una disparità di trattamento e di diritti che continua a mandare su tutte le furie i cittadini del territorio alcuni dei quali hanno deciso di intraprendere questa singolare iniziativa. «Con la vertenza legale intrapresa, a cui ne seguiranno altre dei tanti cittadini indignati, si chiede alle istituzioni di intervenire immediatamente e concretamente ordinando alle FS – Trenitalia di ripristinare le tratte di collegamento necessarie e agli enti in indirizzo di realizzare immediatamente dei piani di ammodernamento e di adeguamento dei servizi, nonché tutte le opere infrastrutturali necessarie ad attenuare le insopportabili diseguaglianze che creano disparità di trattamento tra cittadini».

 

Giornalista
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