La sigla sindacale preme per un faccia a faccia con il neo governatore al quale illustrare anni di battaglie e denunce e rimarca il negato piano industriale
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L’Ugl Trasporto aereo chiede un incontro urgente al presidente della Regione Occhiuto al fine di tracciare un percorso utile a strappare la Sacal e il suo bacino di lavoratori dall’attuale situazione di stasi e rischio.
In una nota stampa la segreteria regionale si rivolge al governatore: «Finalmente un esponente politico quale governatore della Regione, che s’interessa del trasporto aereo calabro e della società unica di gestione del triangolo aeroportuale. Grazie onorevole Occhiuto, glielo diciamo sinceramente, la sua “arrabbiatura” è la stessa nostra. Da anni predichiamo un severo controllo sulla Sacal per evitare il crollo finanziario e il paventato ingresso del privato a gestire la struttura e la sua funzionalità, la privatizzazione è un fantasma che continua a volare nei cieli del sociale, appoggiato da molti fattori e da troppi sponsor locali».
«Sono anni che predichiamo e denunciamo che ci possa essere il pericolo di un cambio totale di formula consegnando, all’imprenditoria privata, una struttura che, pur con tutti i guai possibili creati non solo dal Covid 19, è il veicolo reale di un tramite per la creazione concreta del turismo di massa, conglobato nel rapido trasporto e distribuito sull’intero territorio, sia per la frequenza mare che montagna».
Per la sigla sindacale i soci pubblici avrebbero abbandonato la nave alla deriva: «L’acquisizione di una società il cui valore non è indifferente, fa gola al solito giocatore di poker con in mano nulla ma fa credere di avere una scala reale. La situazione è tragica, con la fuga di coloro che facevano parte della società in rappresentanza di comuni, regione e province, un abbandono improvviso per favorire qualche personaggio, alla ricerca di notorietà e di potere, spalleggiato, nell’ombra, da qualcuno che, da dietro, tira i fili del teatrino, un burattinaio con le sue marionette, il bilancio attuale di Sacal e Gh si aggirerebbe intorno a circa 9 milioni di passivo, un piano industriale secretato, fatto conoscere pubblicamente ma non consegnato alle sigle come nel passato, perché? Come mai?».
«Ribadiamo la nostra richiesta al presidente De Metrio non accettiamo il suo comportamento negandoci il piano industriale, anzi noi ne pretendiamo la consegna immediata. Egregio governatore oggi il correre al riparo, significa che, finalmente, la politica regionale cominci a credere nei propri mezzi e in quelli che possono farla uscire dal buio in cui, da sempre, è sprofondata la Calabria. Il tema non si ferma all’oggi e alla minaccia di commissariamento dell’Enac (l’ente di Stato ha anche le sue colpe), la radice del dissesto va ricercata nel precedente, tra le carte e disposizioni, sia direttive che amministrative, l’inizio della falla con tutto il marcio che si è trascinata dietro, nel tempo e nello spazio, per arrivare, purtroppo e in modo negativo, a quello che sta accadendo, con una dirigenza immobile per la quale - concludono- è urgente un cambio degli incarichi».