L'esercizio provvisorio decretato dalla giunta Oliverio rischia di lasciare senza lavoro gli operai e mette un freno alla pre-intesa sottoscritta con i sindacati nel mese di luglio. L'interrogazione del consigliere Carlo Guccione
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Sono 7000 e rischiano di rimanere così, senza niente, senza un euro e senza risposte per un tempo indefinito, mentre le esigenze della quotidianità continueranno a chiamare.
Sono 7000 e fanno parte del bacino degli addetti alla sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria della regione Calabria, tutti in attesa della sottoscrizione del contrato integrativo. Un contratto che rischia di saltare, almeno se il pensiero si allunga sino al breve periodo, nonostante quella pre-intesa sottoscritta lo scorso 22 luglio tra i rappresentanti sindacali, il commissario del Parco naturale regionale delle Serre, l’Urbi Calabria e l’Azienda Calabria Verde che aveva il sapore di un impegno preciso e margini temporali ben definiti: il rinnovo contrattuale, ottenuta formalmente la copertura finanziaria, avrebbe dovuto avere decorrenza dal 1 luglio 2019 e termine il 30 giugno 2020. In sostanza, però, ed è evidente, di mesi ne sono già trascorsi cinque e chissà quanti altri ne dovranno passare.
Lo stop forzato dovuto all'esercizio provvisorio del Bilancio
A dare ascolto alla denuncia del consigliere regionale Carlo Guccione, infatti, tutto l’impianto dell’accordo rischia di cadere proprio a causa della decisione della giunta regionale di «autorizzare l’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2020-2022», il che, in parole molto povere, significa che «non si potrà procedere, così come è stato fatto per il passato, all’approvazione del bilancio regionale». Ancora più in sintesi, «non si potrà dare l’ok al Piano attuativo di forestazione ed al Bilancio preventivo, fondamentali per dare corso a quanto previsto dalla pre-intesa».
«L’azienda Calabria verde», secondo Guccione, che nel frattempo ha già provveduto ad inoltrare una interrogazione a risposta scritta al governatore Mario Oliverio, «è un ente di finanza derivata, cioè vive dei trasferimenti del bilancio regionale. Nella pre-intesa del 22 luglio 2019 per la sottoscrizione del nuovo Contratto integrativo regionale per gli addetti alla sistemazione idraulico - forestale e idraulico – agraria, venivano espressamente indicati come conditio sine qua non: "gli adempimenti formali di approvazione dei bilanci consuntivi e preventivi da parte degli enti datoriali. Ma Calabria Verde non sarà in grado di approvare il Piano attuativo di forestazione e del Bilancio preventivo, fondamentali per dare corso a quell’accordo».
L'incertezza dovuta anche alle elezioni
E a favore della tempistica, e ancor prima della certezza sulle risposte, non giocherà nemmeno la data per le nuove consultazioni fissate per il 26 gennaio 2019, poiché tra «proclamazione degli eletti, insediamento, formazione delle commissioni e relativi presidenti, elezioni della nuova giunta, e così via, ci vorrà qualche mese affinché il nuovo Consiglio regionale venga messo nelle condizioni di approvare il Bilancio di previsione».
La vanificazione del lavoro sindacale
Cosa accadrà nel frattempo? E Cosa ne sarà della pre-intesa? Se lo chiedono i lavoratori e se lo è chiesto anche Guccione, certo solo di una cosa: «A causa della mancata approvazione del Bilancio di previsione si rischierà di vanificare o ritardare di molti mesi il lavoro portato avanti dalle sigle sindacali».