VIDEO | Hanno aspettato oltre un anno per essere assunti dall'Avr, l'azienda che si occupa della raccolta e della gestione degi rifiuti sul territorio provinciale. Nonostante le promesse di Palazzo San Giorgio da oggi sono disoccupati: «Ci hanno preso in giro»
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«Ci avevano garantito l’assunzione, ma alla fine ci hanno licenziato. Non è giusto». Si sentono presi in giro dal Comune di Reggio Calabria, i sette lavoratori della “cooperativa rom 1995” che sono stati licenziati a causa del mancato affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti da parte dell’Avr, l’azienda che si occupa della pulizia urbana sul territorio provinciale. Hanno aspettato un anno per essere assunti, ma nonostante le rassicurazioni di palazzo San Giorgio da oggi sono disoccupati. Tutti e sette lavoratori, da anni collaborano con la cooperativa, perché vogliono vivere onestamente e non delinquere.
«Noi siamo diversi- ci dice Roberto Morello, uno dei lavoratori rimasto senza impiego, non vogliamo né rubare, né commettere reati, vogliamo solo lavorare onestamente. Io è da 23 anni che sono inserito all’interno della cooperativa e adesso la mia famiglia rimane senza uno stipendio». «Chiediamo una maggiore attenzione e una decisa volontà politica nel completare i percorsi di inclusione sociale», ha affermato il presidente della “cooperativa Rom 1995” Domenico Modafferi che da anni è impegnato nell’attività di integrazione. L’appello del presidente Modafferi è stato lanciato durante un’assemblea pubblica a cui ha preso parte anche il sindaco Giuseppe Falcomatà il quale, ha ascoltato le loro istanze, e ha sottolineato come «il bando per il servizio integrato dei rifiuti scadrà a novembre, data in cui verranno ridiscussi i termini. La nostra intenzione è quella di scorporare la gestione degli ingombranti e spazzamento e pulizia delle strade per affidarla a cooperative sociali di tipo b».
Si tratta di intervento che , secondo quanto riferito dall’amministrazione, va a integrare una progettazione più ampia d’inclusione finanziata dai fondi sociali europei per un totale di un 1,4 milioni di euro e già in fase esecutiva. Si tratta di tre progetti già ammessi al finanziamento e che hanno superato i controlli di primo livello da parte dell’agenzia di coesione. Il primo, di 235 mila euro, è finalizzato alla creazione di nuova imprenditorialità sociale nel settore di riciclo dei materiali da effettuare proprio nell’immobile della cooperativa e le cui attività dovrebbero partire nelle prossime settimane. Il secondo, dello stesso importo, riguarda la ristrutturazione e l’acquisto di arredi per l’immobile con lo scopo di facilitare l’avvio delle attività di riciclo. L’ultimo intervento, che ancora risulta in fase di progettazione ed è stato finanziato per 840 mila euro, mira all’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo di giovani di etnia rom, sinti e camminanti. Ci vorrà infine, un altro bando rivolto alla formazione compiuta all’interna delle cooperative e dell’imprese dove dovranno inserirsi i lavoratori. I sette ex dipendenti quindi chiedono una sola cosa: un lavoro certo perché solo attraverso di esso ci può essere una sana integrazione sociale.