«È in stato avanzato l’interlocuzione con il commissario dell’azienda sanitaria provinciale reggina Gianluigi Scaffidi che si è detto disponibile a potenziare anche l’area dei medici specialisti convenzionati che, pur potendo essere impiegati per un massimo di 38 ore settimanali, ad oggi operano con un monte ore inferiore. Dunque i concorsi, che in alcune aree sono stati banditi per implementare il personale di lavoro dipendente, che unitamente al personale convenzionate concorre all'offerta sanitaria pubblica, non si pongono in concorrenza né pregiudicano questa prospettiva». Queste le parole del segretario regionale del Sumai, Sindacato unico medicina ambulatoriale italiana e professionalità dell'area sanitaria, Vincenzo Priolo, impegnato in tutte le province calabresi – a Cosenza l’obiettivo è stato già centrato - per l’assegnazione del massimo delle ore a tutti medici e professionisti convenzionati. In particolare queste dichiarazioni dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo a coloro che tra medici specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti convenzionati con l’Asp di Reggio Calabria, in tutto circa duecento, nutrono preoccupazione, avendo assistito in questi ultimi tempi al completamento delle ore di servizio fino al massimo previsto di 38 settimanali, in altri territori come quello di Cosenza e non anche nella città dello Stretto.

I convenzionati: medici specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti 

«Il profilo dei medici e professionisti convenzionati è vario e comprende tanti specialisti come cardiologi, ortopedici, fisiatri, odontoiatri, neurologi, oculisti, otorinolaringoiatri, geriatri, dermatologi, ecografisti, medici dello sport e tanti altri. Per intenderci i medici con cui si possono prenotare visite specialistiche presso le strutture pubbliche. Le prestazioni dei medici convenzionati, occorre ricordarlo, concorrono al raggiungimento dei lea, livelli essenziali di assistenza in tema di medicina specialistica ambulatoriale nella sanità pubblica, e sono colonna portante della medicina territoriale. Il profilo comprende anche i medici veterinari, impegnati nelle tre aree - A Sanità Animale, B Igiene e ispezione di prodotti di origine animale e C Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche – responsabili del controllo degli alimenti di origine animale e della sicurezza in tutte le loro fasi, dall’allevamento, alla produzione e alla trasformazione, e poi altri professionisti come psicologi che operano nelle strutture e nelle carceri, biologi in servizio nei laboratori e addetti ad esempio del controllo delle acque, e chimici, quest’ultimi completamente assenti tra i convenzionati reggini», ha spiegato il segretario regionale Sumai, Priolo.

A Reggio, ad oggi, il loro monte ore resta inferiore al massimo consentito dalla legge, mentre in alcune aree si assiste all’ingresso a tempo determinato e con graduatorie per soli titoli e colloqui, di nuovo personale, in qualche caso anche strettamente imparentato, nelle more dell’espletamento di concorsi pubblici, indetti in alcuni settori con modalità a tratti anche convulse. Procedure che, rassicura il segretario Priolo, «non comprometteranno le prospettive di avanzamento dei convenzionati»

Interlocuzioni in corso a Reggio e nelle altre province

Intanto il Sumai rassicura i convenzionati che attendono di vedere aumentato il loro monte ore: le trattative anche sul fronte reggino depongono, infatti, a favore del conseguimento del massimo delle ore in capo ai medici specialisti, veterinari e professionisti psicologi e biologi convenzionati, anche in costanza di concorsi pubblici. Le interlocuzioni sono aperte in tutte le province calabresi, non solo a Reggio, poiché «l’obiettivo comune è quello di conseguire completamento delle ore per aumentare il lavoro e per contribuire al potenziamento dell’offerta sanitaria», ha sottolineato il segretario regionale Sumai, Priolo. Una questione portata, dallo stesso sindacato, anche all'attenzione del ministro della Salute, Roberto Speranza

«I convenzionati saranno valorizzati. Nessuna concorrenza»

«Unitamente ai concorsi, verranno valorizzati anche i medici convenzionati. Questo l'esito delle interlocuzioni avviate con il commissario reggino Scaffidi; nella stessa direzione stiamo procedendo anche confrontandoci con le altre Asp calabresi. Non c’è, infatti, alcuna concorrenza con i dipendenti. L’aumento delle ore dei convenzionati, che si qualificano come parasubordinati dal punto di vista giuridico, non si contrappone in alcun modo, né allo stato confligge con lo stesso, al ripristino del personale dipendente andato in pensione. Le prestazioni sono erogabili da entrambi ma l’aumento delle ore è uno strumento a disposizione dell’azienda, ad esempio quando serva una maggiore flessibilità nel lavoro», ha evidenziato il segretario regionale del Sumai, Vincenzo Priolo.     

«L'aumento delle ore è uno strumento non un obbligo per l'Asp»

Sebbene la medicina specialistica costituisca dunque una risorsa, rispetto alla quale lo stesso accordo collettivo nazionale pone una garanzia prevedendo, al comma 7 dell’articolo, 3 “la partecipazione della componente specialistica ambulatoriale, della veterinaria e delle altre componenti professionali alla copertura delle espansioni di attività dell’area complessiva dell’assistenza specialistica, in relazione alle future esigenze, secondo regole e modalità della programmazione sanitaria regionale(…)”, tale garanzia, spiega il segretario regionale Sumai, Vincenzo Priolo, «non configura alcuna prelazione in capo ai convenzionati ma è certamente una indicazione pregnante per l’azienda».

«Il personale serve e ci sarà posto per tutti»

Se da un lato, quindi, in caso di ampliamento del personale, l’aumento delle ore non è un obbligo in capo all’azienda pubblica ma uno strumento di flessibilità e un’opportunità per potenziare e qualificare l’offerta sanitaria specialistica, dall’altro la carenza di risorse umane è tale che c’è posto per tutti. Il Sumai si dice fiducioso. «Credo che a breve, nelle nuova programmazione questo aumento delle ore potrà essere cristallizzato in avvisi e procedure ad evidenza pubblica che consentiranno di concretizzare questo obiettivo per il quale siamo impegnati in tutte le province», ha concluso il segretario del Sumai della Calabria, Vincenzo Priolo.