Il comune più povero d’Italia? Non è in Calabria ma in Piemonte

La nostra regione però si conferma all’ultimo posto nella classifica nazionale dei redditi pro capite regolarmente dichiarati. La città calabrese più ricca è Soverato. Ecco come si posizionano i capoluoghi di provincia

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di Enrico De Girolamo
29 marzo 2019
15:38

Niente da fare. Schiodare la Calabria dall’ultima posizione nella classifica della ricchezza in Italia sembra impossibile. Anche quest’anno, infatti, la regione si conferma fanalino di coda nelle tabelle del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con un reddito medio pro capite di 14.173 euro, a fronte di una media italiana pari a 20.670 euro, calcolata su reddito nazionale complessivo di circa 838 miliardi di euro (-5 miliardi rispetto all’anno precedente, -0,6%).

 


I numeri del ministero

È quanto emerge dall’analisi delle dichiarazioni fiscali del 2018, riferite dunque all’anno d’imposta 2017.
«A livello nazionale - scrive il ministero - sono circa 41,2 milioni i contribuenti che hanno assolto l’obbligo dichiarativo, direttamente attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione “Redditi persone fisiche” e “730” o indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d’imposta». In particolare, «sono 20,7 milioni le persone fisiche che hanno utilizzato il modello 730 con un aumento di oltre 500.000 contribuenti rispetto all’anno precedente; 9,7 milioni di soggetti hanno presentato invece il modello “Redditi Persone Fisiche”, mentre i dati dei restanti 10,8 milioni di contribuenti, non tenuti a presentare direttamente la dichiarazione, sono stati acquisiti tramite il modello CU compilato dal sostituto d’imposta».
La Calabria, preceduta al penultimo e al terzultimo posto da Molise e Basilicata, si conferma la regione nella quale si guadagna (e si dichiara) meno, con pochi Comuni che sfiorano la media nazionale e la stragrande maggioranza che ne resta abbondantemente sotto.

 

I più "ricchi" della Calabria

Il territorio più ricco è quello di Soverato, con un reddito imponibile pro capite di 20.108 euro. Seguono Rende (19.577), Catanzaro (19.261), Cosenza (19.187), Castrolibero (18.874), Villa San Giovanni (18.456), Reggio (18.189) e Vibo Valentia (18.035). Distante l’ultimo capoluogo di provincia, Crotone, che fa segnare un reddito imponibile di 16.113 euro. A Dinami, centro dell’entroterra vibonese, il reddito dichiarato medio più basso, con 8.897 euro per un totale di 1.422 contribuenti.
Sono 4.265 i calabresi che nel 2018 hanno dichiarato un reddito che ha superato i 100mila euro, di questi sono 197 i “Paperoni” che hanno comunicato al Fisco di aver guadagnato più di 300mila euro. Il numero più consistente di contribuenti si concentra nella fascia di reddito compresa tra i 15mila e i 26mila euro, con circa 260mila persone fisiche che vi rientrano. Consistente anche la concertazione tra i 6mila e i 10mila euro, con 248miladichiarazioni dei redditi che rientrano in questo range.

 

Nord e Sud sempre più distanti

Su scala nazionale, i dati del Mef confermano che la distanza tra regioni ricche e povere è aumentata ulteriormente. In cima alla classifica ci sono Lombardia (23.170 euro), Emilia Romagna (21.283 euro) e Lazio (21.212 euro). Il comune più ricco d’Italia è Bisaglio, in provincia di Milano, che fa registrare un reddito pro capite medio di 47.808 euro. Il più povero, invece, è in Piemonte, dove il piccolo Comune di Cursolo-Orasso fa registrare un reddito medio di appena 5.018 euro.
Magra consolazione per Dinami, in provincia di Vibo Valentia, che recentemente è stato additato da Beppe Grillo come Comune più povero d'Italia. Il primato negativo del piccolo centro piemontese, infatti, va comunque messo in relazione al suo esiguo numero di residenti, appena un centinaio, contro gli oltre 2mila che invece vivono in quello calabrese.

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