Settanta mila euro di differenza, un abisso. Tanta è la forbice tra il redditi dichiarati del comune più “ricco” d’Italia e la media dei capoluoghi di provincia calabresi. 
Dai dati – resi noti dal Ministero dell’Economia e pubblicati con una mappa interattiva sul Corriere della Sera – emerge un quadro allarmante, almeno dal punto di vista delle regioni meridionali, e certificano allo stesso tempo il divario di reddito tra il nord ed il sud.
Nel Bel Paese nessun comune si avvicina minimamente a Portofino, 355 abitanti, in provincia di Genova, con una densità di “Paperoni” da fare invidia al Lussemburgo, al Liechtenstein o alla Silicon Valley, considerando che nel comune ligure si guadagnano – di media, sia chiaro – 94.505 euro.
Sembra scontato ma nella classifica dei primi venti comuni con i redditi dichiarati più alti non ce n’è uno che sia calabrese. Anzi, tra l’ultimo della lista, San Donato Milanese, ed il primo dei comuni nostrani, la forbice rimane comunque importante: almeno 15mila euro di differenza con Cosenza, ad esempio, città in cui si dichiarano 23.450 euro di media.

I Comuni calabresi più ricchi (e i più poveri)

Nella top 5 relativa ai capoluoghi – come vedremo il comune più “ricco” non lo si annovera tra questi – la spunta, come accennato, Cosenza, anche se la differenza con l’ultimo, Crotone è davvero minima. Seguono Catanzaro con 23.172 euro, Reggio Calabria con 22.412, Vibo Valentia con 22.309 e Crotone con 20.073 euro. Tra le città più popolose, Lamezia Terme registra un reddito medio di 19.209 euro; ancora peggio Corigliano Rossano con 15.746 euro. 
Il comune “Paperone” in Calabria? È Soverato, con 24.444 euro, che precede Rende con 24.004 euro dichiarati di media e conferma un dato “storico”. Nel Cosentino e nel Catanzarese, peraltro, si rivelano redditi maggiori rispetto alle province di Crotone, Vibo e Reggio, che fa registrare alcuni comuni con i redditi medi più bassi, poco sopra gli 11mila euro. Conferme anche tra i Comuni storicamente più “poveri”: Dinami con 11.296 euro, Platì con 11.927 euro, Torre di Ruggero con 12.207 e poi (sempre sul versante più scomodo della classifica) un altro centro simbolo dello spopolamento come Nardodipace, dove il reddito supera di poco i 13mila euro. 

Il dato “politico”

Un dato interessante – nel “leggere” la mappa interattiva – è il colpo d’occhio. I comuni sono classificati con tonalità di azzurro che marcano gli scaglioni di reddito: la Calabria è prevalentemente contrassegnata da quello tra i 10 ed i 15 mila euro. E l’area più ricca sembra essere quella circoscritta tra Cosenza e Catanzaro, in cui imperversa lo scaglione tra 15 e 20 mila euro. Una concentrazione che assume quasi connotati politici: si guadagna di più, insomma, nei territori in cui i governi regionali destinano attenzioni e quindi anche risorse maggiori. Tendenzialmente nelle aree interne, quelle destinate a minor interesse, i redditi sono più bassi.

La classifica italiana

Accennato di Portofino, comune in cui si guadagnano 94.505, la top 20 contempla al secondo posto Lajatico, comune di 1.200 abitanti in provincia di Pisa, con 61mila euro dichiarati di media, e comunque, 30 mila euro in meno rispetto a Portofino. Segue Basiglio, 7mila abitanti, comune della città metropolitana di Milano con redditi da 50mila euro. Poi si piazzano Solonghello, 193 abitanti – si proprio 193 – in provincia di Alessandria, Piemonte, con un reddito medio di 48mila euro; quindi Cusago altro comune del Milanese di 5mila abitanti, con 42mila euro; seguono Torre D'Isola, Segrate, Milano – l’unica grande città nelle prime venti posizioni – Pino Torinese, Arese, Vezzi Portio, Courmayeur, Bogogno, Vedano Al Lambro, Padenghe Sul Garda, Pecetto Torinese, Pieve Ligure, Forte Dei Marmi, Mozzo, Cernusco Sul Naviglio. Chiude San Donato Milanese con 35.595 euro.
Manco a dirlo, la ricchezza di concentra in Toscana, Emilia Romagna, in Lombardia – sull’asse Bologna-Milano – nel nordest e nordovest.
E le città più grandi? A Roma si dichiarano redditi per 30mila euro, a Torino 27mila, a Venezia 25mila, a Firenze 29mila, a Bologna 30mila, a Genova 26mila, Napoli 23mila, a Palermo, 23 mila, Catania 22mila, Bari 25mila, a Lecce e Salerno – le città del sud coi redditi più alti – 26mila.