Question time a Delrio su ammodernamento A3 e 106ss, Santelli (FI): ‘Il Governo tenta il gioco delle tre carte’

‘Durante il Question Time in aula, dietro l'affermazione 'scenica' del 'non definanziaremo le opere’ il Governo ha malamente tentato di camuffare l'opera di killeraggio che sta attuando in Calabria’
6 novembre 2015
13:28

Lo dichiara Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia, in riferimento alla risposta del Ministro delle Infrastrutture Del Rio in question time all'interrogazione posta dai deputati forzisti Occhiuto e Santelli.

 


"Infatti, secondo quanto detto dal Ministro Del Rio la volontà del governo sarebbe di 'distribuire' i soldi stanziati per i lotti in costruzione riguardo A3 e SS106 sulle intere tratte, con ciò venendo meno al progetto complessivo che si stava portando a compimento e sparigliando le carte polverizzando le risorse, che verrebbero a questo punto messe in discussione nella loro entità, in opere di semplice manutenzione e per giunta distribuendo sull'intera tratta le risorse stesse.

 

L’affermazione secondo cui nell’ambito degli interventi sulla SA-RC e sulla SS106 si sono realizzate opere “faraoniche” è scandalosa e non può essere assolutamente condivisibile.

 

Infatti, la decisione dello Stato di eseguire detti interventi è stata generata dall’ineludibile necessità di adeguare infrastrutture realizzate negli anni 60 anni, oggi inadeguate specialmente per quanto riguarda i raggi di curvatura minimi e non più idonee a garantire gli standard di sicurezza, finalizzando le nuove opere al miglioramento funzionale della circolazione, nel rispetto dei vincoli ambientali, paesaggistici, archeologici e delle condizioni locali. A tale scopo, tutti gli interventi fino ad oggi eseguiti sull’A3 e sulla SS106 e quelli previsti in progetto, riguardano l’adeguamento della sede stradale alle norme CNR/80, norme che interessano le strade extraurbane e che, rispetto alle precedenti, stabiliscono la classificazione dei tipi di piattaforma, rivedono gli intervalli di velocità di progetto e modificano i criteri di progetto del tracciato e del profilo. Tali norme, dalla loro emanazione, sono state il riferimento per la progettazione delle strade extraurbane in Italia.

 

I progetti di intervento sull’A3 e sulla 106 Jonica contemplano le opere strettamente necessarie al raggiungimento di questo obiettivo ed i costi e la difficoltà di esecuzione sono esclusivamente rapportati alla complessa situazione orografica, idrogeologica e urbanistica dei territori attraversati.

 

Considerati gli studi e gli affinamenti tecnici che negli anni si sono consumati per confezionare dei progetti attuabili tecnicamente e idonei al raggiungimento di primari obiettivi sociali, l’affermazione secondo cui la “revisione progettuale” - prospettata dall’attuale Governo – “consentirà di rendere comunque sicure le infrastrutture ottenendo risparmi di alcune risorse per poterle reinvestire nel completamento definitivo dell’A3 e della Strada Statale Jonica” suona come un’eresia inaccettabile.

 

Infatti, i progetti (per alcuni dei quali sono in corso procedure concorsuali, ferme solo in attesa dell’approvazione del CIPE) non contemplano opere superflue la cui rivisitazione possa consentire di ricavare economie e di intervenire, con gli stessi finanziamenti e pari risultati, su tutto il resto delle infrastrutture ancora da adeguare. Al contrario, la paventata revisione progettuale avrebbe la seguente unica conseguenza: la mancata realizzazione dell’adeguamento a standard di sicurezza moderni e la sostituzione dei drastici interventi previsti con lavori di manutenzione straordinaria insufficienti a risolvere le tante criticità che gravano sui tracciati e a sanare il grave stato di degrado che oggi caratterizza le opere d’arte: ponti, viadotti e gallerie che, in ogni caso, continuerebbero nel tempo a richiedere notevoli impegni di spesa per fronteggiarne le esigenze manutentive.

 

Sarebbe, inoltre, compromesso il previsto pieno adeguamento di tali opere alla più recente normativa per le costruzioni in zona sismica e alla normativa per la sicurezza in galleria imposto dalle leggi europee.

 

I tratti di strada più pericolosi d’Italia continuerebbero ad essere tali perché mai adeguati.
Inconcepibile, peraltro, per l’A3 che fa parte della nuova rete centrale TEN-T (rete transeuropea dei trasporti) ossia dei 9 corridoi principali che formeranno le arterie dei trasporti nel mercato unico europeo e che dovrebbero rivoluzionare le connessioni tra est e ovest, eliminando le strozzature, ammodernando le infrastrutture e snellendo le operazioni transfrontaliere di trasporto per passeggeri e imprese in tutta l’Unione europea. In particolare, l’A3 insiste nel corridoio scandinavo-mediterraneo che è, probabilmente, quello più strategico per lo sviluppo italiano, perché partendo dal Brennero si scende fino a Roma e poi a Napoli da cui si biforca, collegando la città partenopea a Palermo, da una parte, e alla Puglia, dall’altra.

 

Evidentemente, per qualcuno, la Calabria sta “in fondo a destra” di questo corridoio"

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