VIDEO | Confermata l'astensione al lavoro di domani. Il sindacato di base sottolinea che la Commissione nazionale gli ha dato ragione. Macrì: «Mct non può prendere nessun provvedimento contro i lavoratori»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
Da un lato il sindacato Orsa, che conferma l’astensione dal lavoro di domani - avendo dalla sua l’autorizzazione della Commissione ministeriale sul diritto allo sciopero – dall’altro l’azienda Medcenter che ha tentato di ostacolare la manifestazione minacciando di prendere «provvedimenti». Teatro dello scontro è il porto di Gioia Tauro, i cui lavoratori aderenti alla sigla di base incroceranno le braccia come effetto locale di una mobilitazione nazionale che coinvolge anche altre organizzazioni della galassia degli autonomi. «La commissione nazionale – chiarisce Domenico Macrì, segretario regionale Orsa Porti – ha smentito l’azienda, che sosteneva che non essendo noi sottoscrittori del contratto non avremmo potuto proclamarlo».
A mandare su tutte le furie il sindacato, che si è rivolto a un legale per controbattere alla comunicazione della Mct, è stata appunto una nota trasmessa dal datore di lavoro ai portuali. «Si minacciano provvedimenti – prosegue Macrì – e il fatto ha destabilizzato non poco i lavoratori. Il diritto allo sciopero è però sacrò e anche la commissione ci dà ragione». Nelle ultime ore l’Autorità di sistema portuale ha messo il carico, tirando le orecchie all’Orsa che gli ha sempre mandato solo per conoscenza le varie comunicazioni.
Secondo l’ente il sindacato non ha esperito i formali tentativi di conciliazione previsti per legge, si rischia quindi che l’astensione venga dichiarata “sciopero selvaggio”. «Noi – ribatte Macrì – abbiamo fatto tutto secondo la legge, nessuno può essere licenziato per uno sciopero. L’Orsa sta aderendo ad uno sciopero nazionale con una piattaforma locale che chiede una riorganizzazione del lavoro, l’elezione delle Rsu dopo 18 anni e il rinnovo del contratto integrativo che risale al 2006».