Reti troppo larghe, anche i pescatori di Schiavonea protestano contro l’Ue

VIDEO |«La fauna del Mediterraneo non è come quella dei mari del Nord». È così che la flotta locale, tra le più grandi in Italia, stamani è rimasta ferma all’ancora per dire No alle stringenti prescrizioni della Comunità europea

28
di Marco  Lefosse
9 ottobre 2019
14:24

Nel primo giorno di riapertura delle attività dopo il fermo pesca, le navi della flotta di Schiavonea, la seconda più grande del Mediterraneo dopo quella di Mazara del Vallo, sono rimaste ferme all’ancora. Comandanti ed equipaggi stamani non hanno preso il largo in segno di protesta contro la Legge 154 della Comunità Europea che impone nuove misure sulle modalità di pesca a strascico.

Cosa prevede la Legge 154/2016

La 154/2016 Eur prevede, tra le altre cose, che  tutti i pescherecci comunitari non usino reti con maglie inferiori al calibro 50. «Una prescrizione – dicono oggi i pescatori – che potrebbe andare benissimo per i mari del nord dove un merluzzo può arrivare a taglie oltre un mezzo metro, ma che non va bene per il mediterraneo dove i pesci hanno una caratura differente. Avete mai visto  - si chiedono – un pesce azzurro fresco dalle nostre parti che abbia le dimensioni di un tonno?».  


Sanzioni da 4mila a 75mila euro

Una manifestazione di dissenso che sta vedendo coinvolte quasi tutte le flottiglie dell’Adriatico e dello Jonio, da Vieste a Marzamemi, e che oggi si è accentuata proprio perché la Comunità europea ha inasprito le sanzioni che oggi variano da un minimo di 4mila ad un massimo di 75mila euro. Ieri c’è stato un primo ed importante raduno a Bari per una protesta che potrebbe andare avanti ad oltranza, anche nei prossimi giorni. Soprattutto se da Bruxelles non dovessero giungere importanti novità.

Cinque stelle di fianco ai pescatori

E di fianco ai pescatori è scesa anche una delegazione dei meetup 5 stelle pugliesi. «La legge 154 del 2016 – hanno detto i pentastellati in una nota -  è una condanna che sta ammazzando una categoria intera. Sanzioni che non potrebbero essere superiori di 5 volte il valore del pescato, nei fatti vanno dai 4mila ai 75mila euro, 88 volte in più rispetto alla media europea. I mari del sud hanno dalle sessanta alle novantadue specie di pesce vendibili, molte delle quali, però, più piccole delle maglie delle reti che i pescatori sono costretti ad utilizzare per legge. Le capitanerie applicano le leggi e le marinerie sono inermi e stanno legittimamente protestando perchè non riescono a sfamare le proprie famiglie».

Nel Golfo di Taranto pattugliatori specializzati svedesi

Intanto, le ripercussioni della protesta dei marinai di Schiavonea si potrebbero manifestare già nelle prossime ore sui mercati del pesce del Meridione serviti per la maggior parte dai prodotti ittici provenienti dalle navi attraccate alla darsena di Corigliano-Rossano. Al momento non si prospetta nulla di positivo all’orizzonte e l’Europa, per garantire l’ottemperanza delle prescrizioni previste dalla legge 154, ha inviato nel golfo di Taranto anche alcuni pattugliatori specializzati svedesi.

 

     

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top