Una riforma volta a disciplinare l’ordinamento della professione forense, aggiornandola per affrontare le sfide attuali. Con l'obiettivo di riscrivere una legge ormai risalente a oltre un decennio fa, si è tenuta a Paola una riunione nei locali del Tribunale che ospitano la sede dell'Ordine degli avvocati. L'incontro ha visto la partecipazione dei togati della città del Patrono di Calabria e dei rappresentanti dei livelli più alti degli organismi di categoria, con l'intento di avviare una discussione da cui si spera di elaborare proposte utili per almeno i prossimi 20 anni.

A tal proposito, il coordinatore nazionale dell’Organismo congressuale forense (Ocf), avvocato Mario Scialla, ha spiegato le ragioni dell’incontro: «Siamo qui per attrezzarci a quella che sarà una vera e propria rivoluzione, a breve toccherà anche l'avvocatura, stiamo pensando di essere più forti con una nuova legge professionale che sia più moderna e che costruisca la figura dell'avvocato non per il 2025 ma fino al 2050, tanto per dare un riferimento. Siamo qui per ragionare».

Fondato nel 2016, l’Ocf esercita la rappresentanza politica del Congresso nazionale forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati, ed elabora progetti e proposte a tutela degli interessi dell’Avvocatura e della società italiana, e in suo nome, il componente Mario Pace, avvocato del Foro di Paola, ha spiegato che l’organismo «si sta battendo anche sull'etica dell'avvocato e sulle riforme dei Cdd che sarebbe il Consiglio distrettuale di disciplina».

«Oggi - ha proseguito il legale calabrese - abbiamo avuto il piacere e l'onore di avere qua nella nostra sede dell'Ordine degli avvocati di Paola il coordinatore, avvocato Scialla, il tesoriere La Lumia, che è anche presidente dell'Ordine di Milano, Monica Asta dell’ufficio di coordinamento e Pasquale Parisi. Proprio per avere riferimenti certi in vista delle proposte da approntare».

Elemento essenziale nel mosaico che il Consiglio nazionale forense sta componendo nel campo della conoscenza e della cultura giuridica, la discussione aperta sulla riscrittura della riforma testimonia l'impegno degli avvocati nel fornire un efficace strumento di tutela dei diritti.

Tesoriere dell’Ocf e presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonino La Lumia ha precisato: «L'avvocatura ha un compito, che è quello di avere la capacità di affondare i propri interessi, la propria capacità di rinnovarsi nell'attualità. Dobbiamo seguire una società che si evolve, che cambia e l'avvocatura deve fare un bagno di contemporaneità, deve essere in grado di recepire le istanze della società e farne opportunità professionali. Siamo molto fiduciosi».

A fare gli onori di casa, l’avvocato Gianfranco Parenti, che nella sua veste di presidente dell’Ordine degli avvocati del Foro paolano, ha colto con grande entusiasmo la possibilità di un confronto ai massimi livelli.

«Oggi è un giorno importante per l'avvocatura paolana - ha detto il presidente Parenti - perché per la prima volta i vertici dell'Ocf, l'organismo congressuale forense, con il suo presidente e coordinatore, l'avvocato Scialla, il tesoriere avvocato La Lumia, che è presidente del Consiglio dell'Ordine di Milano, si recano a fare visita nel nostro piccolo foro e quindi questa cosa ci carica un po' di orgoglio».

«Tutti i componenti di vertice dell'Ocf - ha proseguito l’avvocato Parenti - sono qui per discutere di una riforma, a distanza di circa 12 anni da quella del 2012 che voleva introdurre una figura dell'avvocatura moderna, ma ahimè il tempo è corso velocemente e quindi si è reso necessario ridiscutere, soprattutto dopo il fenomeno pandemico che ha stravolto completamente le dinamiche».