La misura necessaria al fine di evitare assembramenti e tutelare anziani e dipendenti delle Poste. No allo stop al servizio postale dopo la morte di due lavoratori nella bergamasca. «È essenziale e va garantito» dice il ministro Catalfo
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Il pagamento delle pensioni verrà anticipato al 26 marzo. Lo ha annunciato Nunzia Catalfo, ministro del lavoro e delle politiche sociali, in diretta nella trasmissione Tagadà, andata in onda ieri pomeriggio su La7.
«Insieme a Poste e ad Inps – ha affermato il ministro - stiamo anticipando il pagamento delle pensioni al 26 marzo e lo stiamo scaglionando fino al primo aprile».
Lo scopo della misura adottata è quello di evitare affollamenti all’interno degli uffici postali, a tutela sia degli anziani che vanno a ritirare la pensione che dei dipendenti degli uffici postali.
Di ieri, inoltre, la notizia della morte di due lavoratori delle Poste nella bergamasca, a causa del coronavirus. Circostanza che ha messo in allarme i sindacati, i quali hanno chiesto uno stop ai servizi postali.
La risposta della Catalfo è arrivata oggi, dalle colonne del Corriere della sera: «Stiamo prendendo tutte le precauzioni possibili, ad esempio con la consegna di pacchi o raccomandate senza raccogliere la firma, in modo da limitare i contatti. Ma il servizio postale è essenziale e va garantito».