Per fronteggiare il caro bollette «il governo ha investito 10 miliardi più altri 6-7. Io mi auguro che ci sia uno scostamento di bilancio per affrontare l'emergenza». Lo ha detto il presidente Roberto Occhiuto parlando con i giornalisti a margine dell'incontro organizzato dalla Giunta regionale calabrese sulle opportunità offerte dalle comunità energetiche rinnovabili. All'iniziativa, nata su sollecitazione del deputato pentastellato Giuseppe D'Ippolito della comissione ambiente, erano presenti moltissimi sindaci e rappresentanti degli enti locali calabresi, hanno partecipato la sottosegretaria di Stato al Ministero per la Transizione ecologica, Ilaria Fontana, l'assessore regionale con delega all'Energia, Rosario Varì, il respnsabile scientifico del progetto Community Energy Storage e ordiario dell'Unical, Daniele Menniti.

I vantaggi della transizone ecologica

«Il mio compito comunque è quello di pensare a soluzioni strutturali per la mia regione.La Regione sta già mettendo mano al piano dell'energia, che è troppo datato e va integrato. Oggi – ha proseguito Occhiuto - facciamo quest'importante iniziativa presentando ai sindaci questa opportunità delle comunità energetiche che servono a produrre energia e a cederla gratuitamente, in maniera tale che si possa intervenire strutturalmente per risolvere un problema che sta investendo tutto il Paese e che la Regione non può affrontare semplicemente dando dei contributi. Quello è utile che li dia lo Stato, attraverso le leggi di bilancio. Per il governatore «la Regione deve attrezzare per tentare di risolvere strutturalmente il problema. La nostra regione è una miniera di energia, in passato l'ha prodotta spesso a vantaggio di grandi imprese nazionali e multinazionali e con pochi vantaggi per i calabresi. Anche in questo ambito occorre un governo regionale che sappia utilizzare le risorse della regione a vantaggio soprattutto dei cittadini calabresi, utilizzando le opportunità che le grandi imprese possono dare alla Calabria e ai cittadini. Nel caso di specie però – ha concluso Occhiuto - non si tratta di grandi imprese, ma di comunità che possono essere costituite anche per iniziativa di amministrazioni comunali intelligenti e lungimiranti e che in questa attività avranno il sostegno convinto e determinato della Regione».

Comunità energetiche: strumento potentissimo

Dunque in una regione che, come ha sottolineato il governatore, è una miniera di energia, le comunità energetiche possono rappresentare una soluzione, a medio e lungo periodo per contrastare la crisi energetica. Lo ha ribadito la sottosegretaria Fontana: «È importante partire dai comuni che sono al centro della transizione ecologica così come le comunità energetiche. Questo è uno strumento potentissimo che serve in ottica di un cambiamento di vita ma anche per affrontare questa pandemia energetica che stiamo attraversando. Ne Pnrr c'è un capitolo specifico riferito alla comunità energetica. Quando si parla di transizione ecologica si parla di transizione sociale ed etica e nessuno deve rimanere indietro».

Le risorse

Nello specifico ha chiarito l'assessore regionale allo sviluppo economico, Varì: «le comunità energetiche rinnovabili sono gruppi di cittadini, imprese, comuni che si associano per produrre e immagazzinare, cedere e consumare energia. I vantaggi per i consumatori sono innumerevoli perchè le bollette saranno molto più leggere. Bisognerà prima di tutto costituire le comunità e i finanziamenti verranno in parte dal Pnrr e in parte dalla programmazione 2021/202 regionale. Misure che non andranno a sovrapporsi – precisa l'assessore – perchè mentre tramite i Pnrr si andranno a finanziare le comunità in comuni con una popolazione inferiore a 5 mila abitanti, la programmazione regionale invece andrà ad incentivare le comunità in comuni che hanno un popolazione superiore a 5 mila abitanti. Per quel che riguarda il Por, gli stanziamenti sono pari a circa 42 milioni di euro, a queste somme dovranno aggiungersi quelle che saranno stanziate per altre iniziative che assieme alle comunità energetiche rinnovabili faranno in modo che la produzione di energia pulita sia sempre maggiore nel rispetto degli obiettivi che il piano della transizione ecologica richiede».

Il progetto

È stato il deputato D'Ippolito ad illustrare nel dettaglio il progetto a partire dagli obiettivi da perseguire con le comunità energetiche rinnovabili: raggiungere gli obiettivi del Pnrr; ridurre l'inquinamento e raggiungere la neutralità climatica; raggiungere l'autonomia energetica per famiglie e imprese; ridurre i costi in bolletta; creare nuovi posti di lavoro; favorire il senso di comunità; valorizzare la condivisione e l'equità sociale; utilizzare tecnologie sostenibili disponibili in loco; raggiungere l'equilibrio nel bilancio energetico.

Cosa possono fare i comuni: informare la cittadinanza; promuovere l'autoconsumo collettivo e le Cer; predisporre gli atti amministrativi; favorire la realizzazione di impianti per energie rinnovabili; condividere progetti e costi con i consorzi; offrire la messa in comune degli impianti.

Fonti di finanziamento: 2, 2 miliardi di euro del Pnrr per comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti; decreti c.d. “crescita” per efficientamento energetico e sviluppo sostenibile; fondi strutturali e investimenti europei; tariffe incentivanti per autoconsumo e immissione in rete.

Cosa può fare la Regione: aggiornare il Piano regionale ormai datato; essendo la parte più importante delle autorizzazioni in capo alla Regione, indicare un principio secondo il quale, salvo motivate eccezioni, ritenere sempre la compatibilità con gli strumenti urbanistici degli impianti che utilizzano fonti rinnovabili; costituzione di un fondo per comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti; favorire la costituzione dei Cer; favorire la costituzione della rete tra Regione – Comuni e partner tecnologico da individuare.

Cosa può fare il Governo: decreti attuativi; aggiornare il Piano energetico nazionale; creare un Fondo a favore dei Comuni con poplazione maggiore ai 5 mila abitanti che non rientrano nella previsione del Pnrr; fiscalià di favore per energie rinnovabili.