Inoltre smaltiva irregolarmente i rifiuti speciali pericolosi prodotti. Le attività portate avanti dalla Guardia di finanza
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Fusti di olio esausto, rottami ferrosi ed in plastica da manutenzione di veicoli, motori, candele, tubi in gomma, filtri, imballaggi metallici ed in plastica, stracci e carta sporca, sparsi all’interno dell’officina meccanica dove veniva esercitata un’attività di “Autoriparatore di veicoli”, oltre a cinque autoveicoli in fase di riparazione: questo è lo scenario che si è presentato agli occhi dei militari della Compagnia Guardia di Finanza di Paola, che hanno eseguito un accesso per fini fiscali presso una ditta individuale, risultata essere evasore dal 2008 – non avendo presentato alcuna dichiarazione dei redditi – e non in regola con la normativa che disciplina lo smaltimento dei rifiuti.
I Finanzieri hanno smascherato il meccanico “fantasma”, operante nella Provincia di Cosenza, grazie all‘individuazione “mirata“ del soggetto economico attraverso l’attività di controllo del territorio e l’utilizzo delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza, che complessivamente hanno consentito di sviluppare una specifica analisi di rischio e di rilevare significativi elementi di pericolosità sotto il profilo fiscale, originando una preordinata attività di controllo.
Le indagini
All’atto dell’avvio dell’attività ispettiva il contribuente non ha esibito alcuna la documentazione, sia contabile che afferente lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi prodotti, fatta eccezione di un registro di carico e scarico che però non era né vidimato né compilato. La gestione dei rifiuti è un’attività di pubblico interesse e, per questo, essi devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e degli ecosistemi ovvero senza che si determino: rischi per eventuali contaminazioni dell’atmosfera, dei corpi idrici, dei suoli, oltre che fattori di tossicità per la fauna e la flora; inconvenienti derivanti da rumori o da cattivi odori e depauperamento del paesaggio.
I rifiuti speciali
In particolare, i rifiuti speciali pericolosi prodotti nell’esercizio dell’attività di “Autoriparazione”, necessitano di particolari cure nella manipolazione, stoccaggio e trasporto, onde evitare rischi di contaminazione dell’ambiente. Per questo tali rifiuti possono essere smaltiti affidandoli a ditte specializzate autorizzate nel trasporto e smaltimento e iscritte all'Albo Gestori Ambientali. In alcuni casi è consentito smaltire particolari rifiuti speciali tramite convenzione con il Servizio di Gestione Pubblica. Accertate, quindi, le violazioni degli obblighi previsti dal Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152/2006), le Fiamme Gialle hanno proceduto con le relative contestazioni al meccanico, che ora rischia una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 6.200 euro. Infine, sarà ricostruita la reale posizione fiscale dell’autoriparatore e saranno calcolate le imposte evase.