«La riorganizzazione della macchina comunale del nuovo comune di Corigliano-Rossano passa necessariamente dalla stabilizzazione delle unità lavorative precarie appartenenti al bacino ex Lsu-Lpu. Il fabbisogno della pianta organica, approvato nelle settimane scorse dalla Commissione prefettizia, evidenzia un ammanco di oltre 150 unità lavorative, tra full-time e part-time. Che si inizi, allora a predisporre tutto il necessario affinché i lavoratori socialmente utili e della pubblica utilità impiegati nell’Ente abbiano priorità nei piani assunzionali del Municipio». È quanto dichiara il massimo esponente del movimento Corigliano-Rossano Prima di Tutto, Giuseppe Antoniotti, intervenendo a sostegno della vertenza lavorativa che sta interessando i circa 150 precari comunali.

«Queste persone – dice Antoniotti – in oltre venti anni di attività a servizio dei due estinti comuni di Corigliano e Rossano sono diventati indispensabili nell’economia amministrativa e gestionale dell’apparato pubblico. Molti di loro sono impiegati in servizi essenziali altri svolgono mansioni professionali specializzate che sono fondamentali. È ovvio che il prossimo Governo della Città dovrà assumere, in modo prioritario, l’impegno di questa vertenza cercando, nel caso in cui non dovessero subentrare le auspicate decisioni volte alla stabilizzazione da parte del Governo e della Regione, di assorbire all’interno della pianta organica comunale tutto il personale ex Lsu-Lpu.


Certo – aggiunge il già sindaco di Rossano – è necessario che il Commissario Bagnato si faccia carico di questo problema già da ora, predisponendo tutto il necessario affinché il Comune si trovi pronto ad un’eventuale assunzione, anche a scaglioni, dei precari. Nel frattempo, però, rimaniamo esterrefatti dall’atteggiamento silente assunto dai cinque parlamentari pentastellati del territorio sibarita che non hanno espresso alcuna posizione su una vicenda che sta interessando 4500 persone in Calabria. Vorremmo sapere quali sono le prospettive del governo per concretizzare la stabilizzazione di questi lavoratori. È da loro che attendiamo risposte dal momento che sono parte integrante di un Governo che si sta affannando a trovare soldi e risorse, che rischieranno di far andare in default il Paese, per creare il più grande ammortizzatore sociale di sempre e non hanno alcuna idea per creare lavoro.


Vorremo sapere – incalza Antoniotti – quali sono le loro idee per creare lavoro e servizi in Calabria e soprattutto nella Sibaritide dove continuiamo a registrare un grande deficit di diritti. Quali sono le loro idee per la nuova Città di Corigliano-Rossano, quali le prospettive che immaginano per il futuro della centrale Enel o del Porto di Schiavonea. Siamo sicuri – conclude - che non ne hanno! Pieni, come sono, delle loro nozioni cariche di livore verso chiunque non la pensi come loro».