Soddisfazione a Reggio Calabria per l’approvazione dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale che con un stanziamento da 2,5 milioni di euro consente il reintegro nel bacino regionale, dei lavoratori Lsu-Lpu licenziati da società sciolte per mafia, come la ex Multiservizi, che non solo avevano perso il proprio posto di lavoro ma che erano anche rimasti privi delle tutele previste dalla legge per i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.

 

Il vicesindaco Riccardo Mauro insieme al consigliere delegato Francesco Gangemi hanno ricordato la lunga battaglia portata avanti con la Regione e che adesso consentirà il reintegro di 112 lavoratori. Un lungo percorso che è stato seguito da vicino anche dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

 

«Ricordiamo la lunga battaglia portata avanti in totale sinergia con la Regione Calabria – spiegano Mauro e Gangemi - per permettere il loro reintegro nel bacino regionale, garantendo un futuro a questi lavoratori. Una battaglia di giustizia, in linea con gli intendimenti affermati dal Sindaco Falcomatà, che ha trovato un giusto coronamento, grazie alla sensibilità del consigliere Sebi Romeo e del Governatore Mario Oliverio, prima con la approvazione della legge 31 ed oggi con la variazione di bilancio, che consentirà alla nostra Amministrazione il reintegro di ben 112 lavoratori da impiegare in settori nevralgici per le manutenzioni comunali, come quelli del verde pubblico, delle strade e dei cimiteri».

 

 «Oggi possiamo finalmente affermare che giustizia è stata fatta - proseguono Mauro e Gangemi - una promessa mantenuta dalla nostra Amministrazione e dalla Regione, che ha finalmente restituito il maltolto a tanti lavoratori, padri e madri di famiglia, che avevano perso il proprio posto di lavoro e le tutele del bacino regionale, a causa dello scioglimento per infiltrazioni mafiose della società ex Multiservizi. Una battaglia che peraltro afferma il principio di legalità, più volte ribadito dal sindaco Falcomatà, per il quale lo Stato deve saper dimostrare di garantire ai suoi cittadini quei diritti messi in discussione dai danni provocati dalle infiltrazioni mafiose, che hanno pesantemente inficiato il tessuto sociale della nostra città nell'ultimo decennio».

 

Riccardo Tripepi