VIDEO | Si invocano interventi di Regione e Ministero adeguati. Intanto oggi pomeriggio prevista l'assemblea dei sindaci dell'area Grecanica (ASCOLTA L'AUDIO)
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Non solo incendi, terra bruciata e alberi inceneriti, persone e case minacciate e purtroppo anche una vita spezzata a Cardeto. Nel reggino questa calda estate sta devastando anche le coltivazioni di bergamotto lungo la costa Ionica.
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«Il caldo eccezionale, in soli tre giorni durante la settimana scorsa, ha aggredito i frutti e le piante. La perdita effettiva, che già si aggira tra il 70%/80% della produzione potenziale, potrà essere quantificata solo più in là. Tuttavia già tanti frutti sono a terra e non potranno essere lavorati. Circa 1500 ettari di coltivazioni, praticamente gli appezzamenti avviati che sorreggono il comparto, portano i segni devastanti di questa calura». Questo l’allarme del presidente del consorzio di tutele del Bergamotto, Ezio Pizzi.
Il Consorzio di tutela, con le associazioni di categoria Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri, si muove anche sul fronte istituzionale. Queste giornate sono scandite da incontri in Città Metropolitana e in Cittadella.
Si invocano lo stato di calamità e interventi di Regione e Ministero adeguati all’imponenza di un danno.
«Sono in Cittadella per portare intanto la questione sul tavolo regionale. Se la politica, come dovrebbe, intende tutelare questa produzione di eccellenza, dovrà mettere in campo misure appropriate, non soluzioni tamponi. Per quanto finora ho potuto appurare la questione meriterebbe di arrivare anche al Ministero. Tengo a precisare che nessuna speculazione è in atto, nessun lamento fine a sè stesso. I danni già oggi sono ingenti e concreti». Così prosegue Ezio Pizzi, presidente del consorzio di tutela del Bergamotto.
Oggi l'assemblea dei sindaci dell'area Grecanica
L’allarme dei produttori è stato raccolto dai sindaci dell’area Grecanica che si riuniranno oggi pomeriggio a Roghudi per fare il punto sull’emergenza in atto. Un atto non solo simbolico per stringersi attorno a loro, per i danni che stanno subendo, ma anche concreto per avviare un confronto sulle soluzioni.
A sollecitare le sinergie istituzionali ha provveduto anche Francesco Cannizzaro, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e coordinatore provinciale del Partito. Già lunedì ha incontrato a Condofuri tutti i coordinatori forzisti dell'Area Grecanica e diversi sindaci e amministratori locali di zona, per discutere della situazione. «È necessario dare man forte ai produttori di bergamotto. La macchina della sinergia istituzionale si è già messa in moto, coinvolgendo l’assessore regionale Gianluca Gallo, a cui ho chiesto di decretare la calamità naturale e dare man forte alle produzioni bergamotticole, riscontrando grande grande disponibilità». Questo le dichiarazioni di qualche giorno fa del deputato reggino.
Nei giorni scorsi la denuncia e la sollecitazione di Pasquale Amato, presidente del Comitato per il bergamotto di Reggio Calabria. Un invito accorato il suo a «non farsi prendere la mano dal fatalismo catastrofico, atteggiamento che quando prevale porta a errori di valutazione e a errate conclusioni».
Il consorzio ha chiesto l'analisi di frutti, foglie e radici
Un fatto eccezionale del quale il consorzio di tutela del Bergamotto vuole approfondire la genesi, per capire come intervenire oggi e anche come prevenire domani eventuali tragedie produttive di tale portata.
«Tre giorni abbiamo inviato in un laboratorio di Bari il frutto, le foglie e anche la radice. Tentiamo di capire cosa sia accaduto nel frutto o nella pianta; se sia stata l’esposizione al sole oppure la calura, certamente determinata dalle alte temperature, ad avere causato il danno. Vogliamo appurare cosa il calore abbia potuto causare dentro il frutto, attivando un enzima o altro.
Ancora non siamo neppure in grado di affermare che gli effetti siano tutti manifesti e che dunque altri frutti ancora non vadano perduti nei prossimi giorni, specie se il caldo non cesserà. Attendiamo gli esiti di queste analisi che abbiamo commissionato per tentare di prevenire ed eventualmente individuare dei rimedi che possano essere adottati per affrontare le prossime stagioni calde», ha concluso Ezio Pizzi, presidente del consorzio di tutela del Bergamotto.