«Ho deciso di lasciare un posto di lavoro sicuro e tornare qui in Calabria». A due settimane di distanza dalla coraggiosa scelta di strappare un contratto di lavoro a tempo indeterminato a Milano, per affondare le mani nel non compiuto calabrese, Vittorio Oliveto appare ancora determinato.

«Non è stata una scelta facile, questo lo ammetto, perchè dover spiegare ai miei genitori di lasciare un posto di lavoro fisso per tornare in Calabria, scommettere sulle mie professionalità non è stato affatto facile, però io credo fortemente in una crescita di questa regione».

 

Una follia forse più che una sfida in un momento storico in cui la Calabria vive la peggiore emoraggia di cervelli, in fuga da una regione che alla competenza e al merito, preferisce sempre l'appartenenza e la devozione. «Sì, amo le sfide ma questo lo si è capito anche dalla mia decisione di rinunciare a un contratto a tempo indeterminato per tornare nella mia terra, c'è tanto da fare in Calabria: dal turismo alla cultura, alla valorizzazione di quello che abbiamo: le risorse economiche e quelle naturalistiche. Quindi, si può e si deve fare. Io adesso mi impegnerò nella creazione di un network tra professionisti».

 

Laureato in Economia all'università Cattolica di Milano e con in tasca un contratto a tempo indeterminato in una società di consulenza finanziaria, Vittorio sente il grido di dolore della sua terra e decide di rimboccarsi le maniche. «Bisogna andare avanti, bisogna crederci e provare a credere anche nei giovani».