Lo annuncia il presidente Abramo in una lettera inviata ai vertici della società di promozione e sviluppo territoriale, garantendo comunque il sostegno a progetti ricadenti nei comuni del comprensorio Lametino
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«Stante la situazione debitoria che emerge dai bilanci se la Società non fosse in grado di palesare con quale piano strategico intende risanare i debiti accumulati negli anni, optare per la ricapitalizzazione vorrebbe dire, per la Provincia, scegliere di farsi carico dei debiti della Lamezia Europa». Il neo presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo spiega così quella che potrebbe essere la prossima mancata ricapitalizazione e dismissione delle proprie quote nella società. Lo ha fatto tramite una lettera indirizzata ai vertici della Lamezia Europa chiedendo di visionare quel piano industriale che potrebbe invertire le perdite di esercizio degli ultimi anni.
Il sindaco di Catanzaro tiene anche a precisare che dalla Provincia non ci sono le condizioni per potere ricapitalizzare. Esclusa la ricapitalizzazione, per affrontare poi il nodo dell’eventuale dismissione delle quote Abramo chiede «l’invio di un preconsuntivo sull’andamento dell’esercizio in corso.
«Non essendo intenzionati a coprire le perdite con ulteriori ricapitalizzazioni - conclude- si è resa indispensabile una riflessione sull’opportunità di dismettere le nostre quote. Resta fermo che, da presidente della Provincia, non mancherò di proporre, sostenere e promuovere tutti i progetti di sviluppo ricadenti nei Comuni del comprensorio Lametino, seguendo una strada diversa da quella che prevede di investire risorse in una società che registra un indebitamento netto e costante». La decisione di valutare, qualora la situazione lo rendesse necessario, un’eventuale dismissione delle quote sociali detenute in Lamezia Europa e l’invio della missiva alla stessa società sono stati concordati nel corso di una riunione che il presidente Abramo ha tenuto con i consiglieri provinciali. Erano presenti, oltre al vicepresidente Antonio Montuoro, i consiglieri Filippo Mancuso, Nicola Azzarito, Gregorio Gallello, Ezio Praticò, Baldassarre Arena, Giovanni Costanzo e Giuseppe Pisano.