VIDEO | In conferenza stampa il sindacato ha denunciato le diverse anomalie contrattuali a cui sarebbero sottoposti oltre trenta dipendenti dello scalo aeroportuale lametino
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Lavorano come stagionali nello scalo aeroportuale lametino anche da tredici anni i circa trenta lavoratori della Sacal che oggi in una conferenza stampa tenuta da Confintesa hanno denunciato le condizioni di anomalia lavorativa in cui si trovano. Un lavoro a singhiozzo il loro che non gli permette di avere una vita serena, un diritto quello alla stabilizzazione a cui non vogliono più rinunciare.
«Dopo tanti anni siamo ormai dei professionisti, non possiamo più essere trattati come stagionali. Siamo stanchi di aspettare, pretendiamo la stabilizzazione», ha spiegato a LaCNews24 una lavoratrice. A tenere le redini dell’incontro con la stampa per Confintesa Catanzaro Mimmo Gianturco affiancato dal legale del sindacato Luisa Cimino.
«Dalle verifiche che abbiamo effettuato possiamo dire con serenità che questi lavoratori hanno maturato il diritto alla stabilizzazione», ha detto Gianturco. Circostanza che fino ad ora non è avvenuta. Anzi, all’orizzonte si profilerebbe anche l’ipotesi di assunzioni tramite bando pubblico anziché, come avvenuto in passato, tramite una graduatoria di anzianità.
I lavoratori hanno scelto, in analogia a quanto avvenuto in Francia, come simbolo della loro protesta uno dei gilet gialli che di solito indossano per lavorare nello scalo. Tanto il senso di frustrazione e di incertezza. Diverse le anomalie nella loro situazione contrattuale evidenziate dal legale Luisa Cimino rifacendosi a quanto previsto dal decreto legislativo 368 del 2001. In particolare i lavoratori verrebbero impiegati per più mesi rispetto a quelli previsti per un contratto di tipologia stagionale. Dopo un primo incontro, ha affermato Gianturco, Confintesa avrebbe trovato un muro di fronte alle richieste di riaprire un dialogo da parte di Sacal. «Se ci costringeranno – ha concluso il sindacalista – impugneremo l’ultimo contratto».