Il Consiglio dei ministri ha approvato nelle scorse ore il decreto legislativo sul Codice degli appalti. Critica la posizione del segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato che sui social commenta:

«Il nuovo codice degli appalti voluto da Salvini riporta il Paese indietro di trent'anni, vanificando la lotta alle mafie». «Un pericoloso arretramento nel duro lavoro per l'affermazione della legalità. Il subappalto a catena verrà scaricato sulla sicurezza dei lavoratori. Vergognoso».

Anche il presidente dell’Anac, Autorità nazionale anti corruzione Giuseppe Busia ha espresso perplessità. La burocrazia «negativa che frena la dobbiamo eliminare, siamo tutti d’accordo, ma non possiamo eliminare la burocrazia che fa controlli per far bene, che fa controlli per rispettare i diritti, che fa controlli perché i soldi vanno spesi bene, per garantire tutti coloro che lavorano nei cantieri e perché si usino materiali corretti. Si spendono meglio i soldi, non si violano i diritti, le opere durano di più e si rispetta la concorrenza. Sono tutti valori che dobbiamo preservare se il Paese vuole crescere. La crescita sana l’abbiamo così».

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Cosa prevede il nuovo codice Appalti

Secondo quanto prevede il testo, gli appalti potranno essere assegnati senza gara fino a 5,3 milioni di euro, e potranno essere realizzati più in fretta (con un risparmio da sei mesi a un anno).

Il nuovo codice approvato dal Cdm «significa appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee, digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche», si fa rilevare nel documento. «Per gli appalti fino a 500 mila euro le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Taglio dei tempi notevole soprattutto per quei piccoli comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità» secondo la misura contenuta nel codice e illustrata dal Mit in una nota.